“La Rappresentante di Lista” ha letteralmente rubato la scena nel suo duetto con il rapper Rancore, quest’ultimo in gara al Festival di Sanremo 2020, con il brano “Luce” di Elisa. La cantante del gruppo, Veronica Lucchesi, sul palco con il chitarrista Dario Mangiaracina, ha emozionato i presenti con una performance che ha ricalcato davvero da vicino quella dell’artista italiana che nel 2001 trionfò proprio all’Ariston con questo brano. Bene, in ogni caso, anche Rancore con il suo rap calzante e ficcante. Sul palco anche Dardust, alias Dario Faini, autore di grandi successi musicali, non ultimo “Soldi” di Mahmood, che vinse al Festival 2019.
RANCORE, LA RAPPRESENTANTE DI LISTA E DARDUST DUETTO SANREMO 2020: “LUCE” DI ELISA
Rancore e Dardust sul palco del Festival di Sanremo insieme, per un duetto interessante: la loro scelta per la serata delle cover è ricaduta sul brano “Luce”, che interpreteranno insieme al duo “La Rappresentante di Lista” e con il quale Elisa vinse la kermesse canora nel lontano (ma non troppo) 2001. Inutile sottolineare come vi sia grande curiosità sulla riuscita di questa performance; del resto, Dario Faini (vero nome di Dardust) è abituato a creare successi (suoi, ad esempio “Soldi” di Mahmood e “Riccione” dei The Giornalisti), ma in questo caso dovrà cimentarsi nel ruolo di compositore, pianista e producer elettronico. Tuttavia, immaginarlo accanto a Rancore non risulta poi così complicato: entrambi hanno in comune la scelta di un genere che una volta parlava solo alla sua gente e che, oggi, si è convertito alla massa. I due, peraltro, duettano già in gara con “Eden”, uno dei tre brani che Dardust ha presentato a questo Festival (ha scritto anche “Andromeda” per Elodie e “Tsunami” per Eugenio in Via di Gioia). Tra poche ore scopriremo anche se la loro reinterpretazione di “Luce” conquisterà pubblico e critica.
LA RAPPRESENTANTE DI LISTA: CHI SONO GLI OSPITI?
Rancore e “La Rappresentante di Lista” con “Luce” di Elisa saranno dunque fra gli interpreti delle 24 cover di questa sera sul palco dell’“Ariston”. Se il nome del rapper è noto, così come è applaudito il suo ritorno dopo solo un anno dalla ricezione del premio della critica insieme a Daniele Silvestri, c’è più curiosità e meno informazione attorno a “La Rappresentante di Lista”, duo che in realtà in altri contesti si esibisce come gruppo. La voce è quella di Veronica Lucchesi, accompagnata dalle tonalità di Dario Mangiaracina: da loro due, nel 2011, è nato il progetto, divenuto poi realtà. Nel 2015, alla formazione originale si sono aggiunti Enrico Lupi (tastiera, synth, tromba) e Marta Cannuscio (batteria, voce),mentre più tardi hanno fatto il loro ingresso ufficiale Erika Lucchesi (sassofono), sorella di Veronica, e il batterista Roberto Calabrese. La band, conosciuta anche con l’acronimo “LRDL”, ha già preso parte ad alcuni contest canori di rilievo nel panorama nazionale, giungendo nel 2019 a calcare il palco del Festival del 1° maggio a Roma. Ora, per loro, l’esperienza sanremese, da vivere fino in fondo per non smettere di sognare.
DARDUST: DARIO FAINI DIFENDE JUNIOR CALLY
Rancore e Dardust insieme per un duetto sul palco di Sanremo 2020, dunque. Avremo così modo di apprezzare la fusione fra la tradizione e l’innovazione. Dardust, alias Dario Faini, è un personaggio che non può non suscitare curiosità: basti pensare che in una recente intervista ha rivelato di avere da tempo un sogno nel cassetto, che coincide con la stesura del testo di una canzone per Morgan e Lana Del Rey, dei quali è fan da tempo immemorabile. Netta e marcata, poi, la sua presa di posizione a sostegno del rapper Junior Cally, anch’egli in gara tra i big malgrado l’ondata di polemiche che l’ha travolto nelle lunghe giornate di avvicinamento al Festival. Al 29enne che si esibisce con una maschera sul volto sono state contestate le parole inneggianti alla violenza contro le donne contenute in una sua canzone del 2017, “Strega”. A tal proposito, Faini ha sottolineato come in casi come questo il pregiudizio debba essere messo da parte, dicendosi certo del fatto che Junior Cally volesse esprimere concetti da non mettere in pratica nella quotidianità e aggiungendo che, essendo la musica paragonabile all’arte, può, come questa, essere anche finzione, in taluni casi.