Nuovi dettagli sulla vicenda a tratti grottesca di cui è stata vittima Randi Ingerman; alcuni giorni fa era stato il Corriere della Sera a rivelare l’inganno da parte della sua ex avvocata. La professionista aveva finto per mesi di vincere sentenze, ottenere risarcimenti mai effe vamente sborsati. Firme falsificate, cause fittizie o già perse a omesse. Un’esperienza surreale quella dell’ex modella che ha scelto le pagine del settimanale Oggi per raccontare nel dettaglio la vicenda in attesa della sentenza con il rinvio a giudizio fissato per il prossimo 5 dicembre.



“Quando è iniziata questa vicenda? Nel 2016, mi ero rivolta ad un avvocato di Milano per risolvere un problema, Serena Grassi lavorava nel suo stesso studio… Mi disse: ‘ti aiuto io, raccogliamo il materiale’. Poi è andata oltre, cominciò a dirmi che le situazioni da risolvere erano molte di più, che avevo diritto ad ottenere giustizia”. Inizia così Randi Ingerman intervistata dal settimanale Oggi, partendo dalla genesi della truffa ordita dalla sua ex avvocata ai suoi danni.



Randi Ingerman, ingannata dalla sua ex avvocata nel periodo più difficile: “Stavo male per le crisi epilettiche…”

Randi Ingerman ha spiegato come la sua ex legale abbia approfittato di un momento difficile; il calvario della malattia, i continui passaggi in ospedale, terreno fertile per l’ex avvocata per agire indisturbata senza destare sospetti. “Io mi sono fidata, in quel periodo stavo molto male a causa delle crisi epilettiche di cui soffrivo ero svenuta in un bagno turco e mi ero gravemente ustionata. Passavo mesi dentro e fuori l’ospedale, mi curavano con la morfina, ero fragile. Lei era gentile, presente; all’epoca avevo un’assistente e piano piano la tagliò fuori: ‘Parla solo con me, è meglio’”. Bugie sopra bugie, questo è quello che ha dovuto subire Randi Ingerman come lei stessa ha raccontato: “Mi raccontava di aver vinto una causa dopo l’altra? Non lo diceva soltanto, mi inviava gli atti del Tribunale, le email certificate, i documenti firmati dai giudici. Come potevo sospettare che li avesse falsificati?”.



Con il tempo Randi Ingerman ha iniziato a notare delle incongruenze, dei dettagli che hanno acceso la miccia di un dubbio che purtroppo si è poi rivelato reale. “Mi disse: ‘Abbiamo vinto, ora ti devono 277 mila euro’. Quei soldi però non arrivavano mai, anche mia madre era perplessa… Cercai sul web i nomi dei giudici che avevano firmato il provvedimento e mi accorsi che esistevano davvero ma aveva falsificato le loro firme”. Prosegue così Randi Ingerman raccontando – al settimanale Oggi – della truffa subita dalla sua ex avvocata. “Non l’ha fatto per soldi, mai ricevuta una parcella… Quindi perchè? Ci ho pensato tanto, credo fosse per il desiderio di sentirmi manovrabile; voleva esercitare il suo potere su di me, sentirsi importante. E forse, non so, c’era anche un po’ di invidia…”.

Randi Ingerman vuole giustizia contro l’ex avvocata: “Spero che finisca in galera…”

Avviandosi verso la fine dell’intervista Randi Ingerman ha raccontato del perseverare nella menzogna della sua ex avvocata anche quando tutto era ormai chiaro. “Lei ha continuato a negare anche di fronte all’evidenza. Quando l’ho allontanata ha cominciato a tempestarmi di telefonate, di messaggi, ho dovuto bloccare il suo numero… Quando ho capito di essere stata ingannata mi sono sentita delusa, mi sono data della cretina… E’ stata la mia psicologa a farmi fare pace con me stessa”. Infine, l’ex modella ha affermato: “Spero che finisca in galera, assistita da uno psichiatra…”.