Ranieri Adami Piccolomini è stato arrestato per tentato omicidio. Il cosiddetto Conte nero era già finito in carcere a giugno scorso, per qualche giorno, per furto e porto abusivo d’armi, dopo che aveva rubato la pistola del padre e l’aveva mostrata per le vie di Roma. Il capo di accusa adesso è tuttavia più grave. La scorsa sera, come riportato da Rai News, ha infatti aggredito con una bottiglia rotta un artista di strada keniota a Trastevere.



L’atto di violenza è avvenuto senza un apparente motivo. La vittima è stata colpita a sorpresa mentre stava cenando in un locale a piazza Sant’Apollonia. L’uomo è stato ferito al collo ed è salvo per miracolo. Per poco il vetro non si è introdotto nella giugulare. È comunque riuscito a reagire e a sferrare una sedia contro l’aggressore. I presenti hanno chiamato i Carabinieri e il 118. I due sono stati trasportati in ospedale e poco dopo dimessi con una prognosi di circa un mese.



Ranieri Adami Piccolomini arrestato per tentato omicidio: chi è

Ranieri Adami Piccolomini, soprannominato il Conte nero, non è un volto nuovo per le forze dell’ordine. Oltre all’arresto per furto e porto abusivo d’armi, qualche giorno fa era stato denunciato dai Carabinieri per avere minacciato di morte i militari dell’esercito che erano impegnati nell’operazione Strade Sicure a Trastevere e avere intimato loro di consegnargli le armi. In passato aveva anche trascorso un periodo in carcere per reati collegati allo spaccio di droga ed era stato indagato per maltrattamenti in famiglia.



Il passato e il presente del quarantottenne dunque sono sempre più turbolenti. Nell’ombra resta la notorietà derivante dalle sue origini. Nell’albero genealogico della famiglia di origine toscana, influente a Siena a partire dall’XI secolo, ci sono infatti illustri nobili di Spagna, principi del Sacro Romano Impero, numerosi alti prelati e due pontefici della Chiesa di Roma. Il rampollo, in particolare, è pronipote di Pio II, all’anagrafe Enea Silvio Piccolomini.