La Procura di Bergamo non ha intenzione di indagare sull’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), almeno per ora. L’indagine sul controllo della pandemia nella provincia sta facendo salire le tensioni tra magistratura e diplomazia. A contribuire è il servizio di Report, da cui è emerso che Ranieri Guerra, vicepresidente Oms in Europa, avrebbe chiesto di modificare la data del piano pandemico italiano per farlo sembrare aggiornato al 2016 all’interno del dossier sulla gestione italiana che è stato prima pubblicato e ritirato poche ore dopo. La richiesta sarebbe stata rivolta al ricercatore Francesco Zambon, che la Procura di Bergamo vuole sentire di nuovo come persona informata sui fatti. Visto che l’Oms ha fatto presente di non gradire che i suoi rappresentanti vengano coinvolti nell’inchiesta, i magistrati si sono rivolti al Ministero degli Esteri. L’indagine comunque è andata avanti. Nei giorni scorsi sono stati sentiti altre persone i cui contratti con l’Oms sono scaduti. Secondo quanto riportato da Agi, che cita fondi giudiziarie, si sono presentate per «dovere giuridico e morale», nonostante l’Oms li abbia invitati a non presentarsi.

CASO RANIERI GUERRA, TENSIONE PROCURA-OMS

I verbali di Ranieri Guerra, Francesco Zambon e degli altri sono stati secretati, a conferma della delicatezza delle dichiarazioni rilasciate. I magistrati Antonio Chiappani e Maria Cristina Rota hanno precisato, come riportato da Agi, che l’obiettivo della Procura di Bergamo è capire se esisteva un piano pandemico, se era aggiornato e se era appropriato. Inoltre, vogliono verificare in che modo ciò si riverberi sulla mancata istituzione della zona rossa e sulla chiusura e poi riapertura dell’ospedale di Alzano. «Non vogliamo indagare sull’Oms o sui rapporti di tipo internazionale o sulle prese di posizione dei tecnici», hanno aggiunto. È invece importante scoprire se l’eventuale mancanza di direttive per dirigenti e medici abbia inciso sulla diffusione del contagio nella provincia di Bergamo. «Non spettano a noi inchieste morali, politiche o epidemiologiche, vogliamo sapere ora se c’erano delle regole e se sono state seguite». Al momento comunque non è possibile stabilità se l’inchiesta porterà ad una richiesta di processo o sarà archiviata.

INCHIESTA BERGAMO, ATTESA RELAZIONE CRISANTI

Di certo c’è che è stato «raccolto moltissimo materiale». Così come è stato difficile ricostruire eventuali nessi causali tra comportamenti e omissioni e la diffusione dell’epidemia nella provincia di Bergamo. In tal senso, è considerata importante, come riportato dall’Agi, la consulenza che sta redigendo da mesi il virologo Andrea Crisanti, il quale ha ancora del tempo a disposizione per completare i suoi studi, visto che a breve verrà chiesta la proroga dell’inchiesta. Gli inquirenti, però, auspicano collaborazione da parte del Ministero e dell’Organizzazione mondiale della sanità. Intanto il vicepresidente europeo dell’Oms Ranieri Guerra annuncia querele. Sui social, dove è stato preso di mira e bersagliato da commenti durissimi in seguito alla messa in onda del servizio di Report, ha scritto: «Gente indecente che cerca di farvi bere anche l’arsenico per tv pubblica». Quel servizio però ha ferito anche il Comitato “Noi Denunceremo” formato dai familiari delle vittime del Covid. «Il Ministero degli Esteri deve far pressione sull’Oms affinché revochi l’immunità a Ranieri Guerra, non può fare altro», ha dichiarato all’Agi l’avvocato Consuelo Locati, che assiste il Comitato a cui si deve il ritrovamento del dossier che Guerra avrebbe provato a modificare.