Indagato dalla Procura di Bergamo per false dichiarazioni, Ranieri Guerra deve fare i conti con la pubblicazione di una chat Whatsapp particolarmente scottante. Facciamo riferimento a quanto riportato oggi dal Corriere della Sera, una comunicazione tra il direttore aggiunto dell’Oms e il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro.
Il quotidiano mette in risalto che lo scambio di messaggi risale al 14 maggio 2020 e tutto è nelle mani della Procura. La chat tra Ranieri Guerra e Brusaferro ha come grande protagonista l’ormai noto report “Una sfida senza precedenti, la prima risposta dell’Italia al Covid”, che il 12 maggio era stato pubblicato sul sito della sezione europea Oms, ma era poi stato rimosso nel giro di 24 ore. Lo studio metteva in luce gli errori del governo, parlando di gestione «caotica e improvvisata» e, inoltre, ricordava che il Piano pandemico italiano del 2017 era identico a quello del 2006 e, dunque, non aggiornato nei contenuti…
RANIERI GUERRA E LA CHAT CON BRUSAFERRO
Ranieri Guerra è l’ex direttore della Prevenzione al Ministero della Salute – quindi competente sull’aggiornamento dei piani pandemici – e secondo la Procura di Bergamo avrebbe agito con l’obiettivo di fare rimuovere quel report dal sito dell’Organizzazione mondiale della Sanità. Interrogato dai pm, il direttore aggiunto dell’Oms ha negato tutto ma la chat telefonica con Silvio Brusaferro testimonia tutto il contrario. Ecco quanto riportato dai colleghi del Corriere della Sera: «Sono stato brutale con gli scemi di Venezia (i ricercatori, ndr). Ho mandato scuse profuse al ministro e ti ho messo in cc di alcune comunicazioni. Alla fine sono andato su Tedros (Tedros Adhanom Ghebreyesus, ndr) e fatto ritirare il documento. Sto ora verificando il paio di siti laterali e di social media dove potrebbe essere ancora accessibile per chiudere tutti i canali. La ritengo comunque una cosa schifosa di cui non si sentiva la mancanza. Spero anche di far cadere un paio di incorreggibili teste. Grazie», il messaggio di Guerra a Brusaferro alle 15.42 del 14 maggio 2020
L’INCHIESTA DELLA PROCURA DI BERGAMO
In base alla ricostruzione di Ranieri Guerra, i ricercatori di Venezia – Zambon in primis – non avrebbero rispettato la catena di approvazione del documento sulla gestione italiana. Ma non è tutto, riporta il Corriere: «(i ricercatori, ndr) hanno messo in dubbio un percorso di costruzione di fiducia e confidenza che sono riuscito con la fatica che sai a proporre e consolidare. Ci ho messo la faccia e molto di altro in un ambiente fatto non solo di amici». Diverso il giudizio della Procura di Bergamo: secondo i pm, già dall’8 maggio la diretta superiore di Zambon aveva autorizzato la pubblicazione del documento. E un altro dato che non passa inosservato è la ferma contrarietà di Ranieri Guerra al rapporto. Per questo sono attesi chiarimenti direttamente dall’Oms, che potrebbe giocare la carta dell’immunità diplomatica…