A smentire le versioni fornite finora da Ranieri Guerra sul piano pandemico sono anche alcune carte del Ministero della Salute. È pronto a svelarle “Fuori dal Coro”, il programma condotto su Rete 4 da Mario Giordano. In primis c’è l’autocertificazione mandata all’Unione europea, documento che è stato ottenuto dall’avvocato Consuelo Locati, responsabile del team die legali dei famigliari delle vittime Covid di Bergamo. Il documento riguarda la risposta alle minacce sanitarie “crossborder”. A pagina 18 del documento, finora inedito, si legge: “Il piano è stato aggiornato nel 2009”. Ma non è vero che il piano fu aggiornato quell’anno, come confermato peraltro dall’ex direttore generale del Ministero della Salute Giuseppe Ruocco, interrogato in Procura a Bergamo nel gennaio scorso.

Inoltre, questo documento è stato inviato il 7 novembre 2017, quindi un mese dopo che Ranieri Guerra lasciò la direzione della Prevenzione del Ministero della Salute. Quindi, ha lasciato il compito ai tecnici del ministero, che allora hanno scritto un’inesattezza? Altrimenti si conferma così che stava mentendo quando nel maggio 2020 ha scritto all’allora ricercatore dell’Oms Francesco Zambon che l’ultimo aggiornamento è avvenuto nel dicembre 2016.

RANIERI GUERRA E IL DOCUMENTO ALL’UE

#Fuoridalcoro mostra in anteprima le carte del Ministero della Salute che smentiscono le versioni fornite finora sul piano pandemico da Ranieri Guerra”, ha twittato Fuori dal coro tramite il suo account. Nella prossima puntata, quella di martedì, verranno forniti ulteriori dettagli e approfondimenti in merito a quanto finora anticipato. Nuovi guai, dunque, per Ranieri Guerra, che è indagato per false informazioni al pm per aver dichiarato che il piano pandemico antinfluenzale italiano non doveva essere aggiornato perché non c’erano state “variazioni epidemiologiche” né “indicazioni da parte dell’Oms di variazione del piano”.

L’inchiesta della Procura di Bergamo sui piani pandemici diventa così un caso giudiziario internazionale. I magistrati ora alzano il tiro su Ranieri Guerra, inviato dall’Oms in Italia nel marzo 2020 e membro del Comitato tecnico scientifico prima del riordino recente dell’organismo, come deciso dal governo Draghi.