Raoul Bova a processo: è la notizia che si fa strada in queste ore sulle cronache e che vedrebbe l’attore accusato di evasione fiscale per una somma di 417mila euro. Nello specifico, secondo ciò che riporta Il Corriere della Sera, la contestazione sarebbe di “dichiarazione fraudolenta mediante artifici” e il caso riguarderebbe i redditi del 2011. Nel 2017, Raoul Bova era finito sotto la lente di un’inchiesta per una presunta evasione di circa 600mila euro, condannato (pena sospesa), riporta ancora il quotidiano, a un anno 6 mesi di carcere per lo stesso reato che sarebbe oggetto dell’attuale procedimento a carico dell’attore.
L’accusa che lo vedrebbe a processo questa volta sarebbe quindi di aver evaso 417mila euro nel 2011. Il volto di Don Matteo e Tre metri sopra il cielo, scrive ancora Il Corriere, sarebbe al centro di una vicenda su cui la Procura avrebbe deciso di far luce poiché, questo quanto trapelato, “nella dichiarazione dei redditi sono stati indicati elementi attivi per un ammontare inferiore a quelli effettivi ed elementi passivi fittizi”. La prossima udienza sarebbe fissata per il 6 dicembre prossimo, ma sul processo graverebbe l’ombra della prescrizione. Si tratterebbe di un nuovo capitolo di presunti guai giudiziari, per l’attore, legati al mancato versamento di imposte per diritti di immagine. Sui presunti fatti del 2017 oggetto del precedente processo aperto a suo carico, Raoul Bova sarebbe in attesa della fissazione della data per l’appello in cui, riporta SkyTg24, la difesa punterà a ribaltare la sentenza di condanna vissuta dallo stesso attore come una “ingiustizia”.
Raoul Bova e i presunti guai col Fisco: l’attore a processo
Il nuovo processo a carico di Raoul Bova riguarderebbe la presunta evasione di 417mila euro. Nuovi guai col Fisco che, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera in queste ore, arrivano nelle more della fissazione del processo in Corte d’appello per un’altra vicenda relativa alla presunta evasione di circa 600mila euro. Un caso precedente che avrebbe visto l’attore accusato dello stesso reato per cui oggi si procederebbe, “dichiarazione fraudolenta mediante artifici“, e che sarebbe sfociato in una prima condanna a un anno e 6 mesi, pena sospesa. Raoul Bova si è sempre difeso dalle accuse e, riporta ancora il quotidiano, in quella occasione avrebbe affidato uno sfogo via messaggio all’ex pm Luca Palamara sostenendo di essere destinatario di una sentenza ingiusta: “Ti prego di indagare su questa sentenza, la trovo un’ingiustizia senza precedente. Tutti assolti tranne me“.
Oltre ai più recenti presunti guai col Fisco per Raoul Bova, ci sarebbe anche un’altra grana giudiziaria che sarebbe al centro di un processo all’avvio il prossimo mercoledì. Lo riporta ancora Il Corriere della Sera in riferimento al processo con l’accusa di violenza privata, minacce e lesioni che lo vedrebbe coinvolto per un presunto episodio del 2019. Secondo la contestazione, scrive il quotidiano, l’attore avrebbe aggredito un automobilista che, stando alla ricostruzione di Raoul Bova, avrebbe quasi investito la compagna Rocío Muñoz Morales durante una manovra azzardata. Lo stesso conducente sarebbe a sua volta imputato per violenza privata, accusato di aver messo a rischio l’incolumità fisica della compagna dell’attore nell’episodio, datato 27 aprile 2019.