Raoul Bova ed il ruolo in Don Matteo

Raoul Bova non poteva non parlare del suo nuovo ruolo in Don Matteo, nei panni di Don Massimo, dopo l’uscita di scena di Terence Hill. “La proposta mi è arrivata dal produttore Luca Bernabei”, ha svelato l’attore. Inizialmente non pensava fosse una cosa concreta ma successivamente, dopo aver letto il copione, gli è piaciuto il personaggio ma non sapeva altro: “E’ stato tutto così improvviso, poi è arrivata la proposta concreta”. Tuttavia Raoul ha voluto incontrare Terence: “Volevo guardarlo negli occhi e avere un suo assenso altrimenti non me la sarei sentita, la sentivo una cosa doverosa verso di lui”. Quando è avvenuto l’incontro, “c’è stato un momento in cui ci siamo incontrati e lui mi ha detto di andare per la mia strada”.



“All’inizio non c’è nessuno a Messa perché nessuno vuole avere a che fare con Don Massimo, sospettato della scomparsa di Don Matteo”, ha svelato Raoul Bova in merito alla trama della fiction. Poi le cose cambieranno: “Credo che con l’educazione e con il personaggio di Don Massimo, uomo concreto, le cose cambiano anche se ancora non ha risolto dei dogmi importanti nella sua vita”. (Agg. di Emanuela Longo)



Raoul Bova e le tappe della sua carriera

Parlando del regista Stefano Reali, che ha inviato un messaggio sia a Raoul Bova che a Mara Venier, ha commentato: “è stato una persona molto importante perché mi ha dato la possibilità di scoprire una parte di me che non sapevo di avere, ovvero l’attore”, ha commentato Raoul. “Lui sentiva qualcosa che neppure io sentivo di avere”, ha aggiunto. Nel 1994 presentò il suo primo film proprio da Mara Venier nella sua Domenica In. Spazio alle sue successive pellicole: “Ferzan Ozpetek? Con ‘La finestra di fronte’ è stata una esperienza bellissima, è un regista molto esigente ed attento ai sentimenti ed alla verità. Lì è stato un salto attoriale importante”.



Oggi, ha ammesso l’attore, l’emozione è ancora forte durante le interviste, tanto da confessare a Mara Venier: “Mi emoziono sempre, ma il fatto di sapere di venire qua e che c’eri tu e che non si sa mai cosa succede. Anche la bellezza dell’imprevisto è bello quando lo fai con una persona che ti vuole bene”. (Agg. di Emanuela Longo)

Raoul Bova e la sua ospitata a Domenica In

L’attore Raoul Bova, ospite oggi di Domenica In, ha ricordato la sua prima intervista nel 1992 proprio con Mara Venier. “Se mi aspettavo di avere tutto questo successo? Poco prima di venire qui ascoltavo la canzone di Laura Pausini, ‘Scatola’, e in quella canzone c’è il ritornare indietro nel tempo, nel tuo passato, quando avevi sogni e prospettive ma non sapevi in che direzione andava la tua vita”, ha commentato l’attore. Per lui ogni persona lo ha arricchito, “ma quel ragazzo pieno di sogni mi piace perché era un ragazzo che aveva tanti sogni e che è dentro di me e non voglio mai dimenticarlo perché oggi mi fa compagnia e i suoi sogni sono gli stessi che vorrei avere ancora oggi”.

Oggi i sogni di Raoul Bova quali sono? “Non lo so, è quella incertezza che ci ha dato questa situazione. È conquistarselo, stare con persone belle, vedere posti belli, vorrei questi. Poi si andrà avanti, inevitabilmente, per miracolo”. (agg. di Emanuela Longo)

Raoul Bova, il passato da nuotatore, gli esordi e Don Matteo 13

Raoul Bova è un popolare attore di cinema e televisione. Prima di entrare nel mondo dello spettacolo aveva intrapreso la carriera come nuotatore. Ad oggi è considerato uno dei sex symbol della televisione italiana. Figlio di genitori con origini calabresi e campane, Raoul si diploma all’Istituto Magistrale “Jean Jacques Rousseau” per poi dedicarsi al nuoto. All’età di 15 anni vince i campionati giovanili nei 100 metri dorso. Dopo il diploma si iscrive all’Isef ma non termina gli studi. Dopo il servizio militare nel corpo dei Bersaglieri si iscrive alla scuola di recitazione di Beatrice Bracco per intraprendere la carriera di attore. Il suo primo ruolo da protagonista è nel film “Un piccolo grande amore” di Carlo Vanzina nel 1993. Dopo altri piccoli ruoli in diversi film ottiene il suo primo ruolo di protagonista nel 1993 nel film Piccolo grande amore di Carlo Vanzina. Nel 1996 è il protagonista del cult poliziesco Palermo Milano solo andata. In tv partecipa a La piovra 7-indagine sula morte del commissario Cattani. Nel 2002 lavora in un film di Silverster Stallone: Avenging Angelo.

Nel 2008 è il protagonista del film campione di incassi Scusa ma ti chiamo amore di Federico Moccia dove recita con Michela Quattrociocche e del seguito  Scusa ma ti voglio sposare. Al cinema lo vediamo anche insieme a Elio Germano nel film La nostra vita del 2010. Nel 2011 inoltre recita insieme a Paolo Conticini nella miniserie di successo Come un delfino. partecipa poi al film Nessuno mi può giudicare con Paola Coltellesi con la quale lavorerà anche in  Scusate se esisto  del 2014. Raoul è anche un regista, doppiatore e produttore di serie tv. Nel 2010 è nominato Ambasciatore di buona volontà dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura. Ora è entrato a far parte nella serie “Don Matteo” vestendo i panni di Don Massimo.

Raoul Bova, dal matrimonio con Chiara Giordano alla relazione con Rocio Munoz Morales

Raoul Bova si è sposato nel 2000 con Chiara Giordano, figlia dell’avvocato matrimonialista Annamaria Bernardini De Pace. Con Chiara ha due figli: Alessandro Leon e Francesco. Il matrimonio finisce dopo l’incontro con l’attrice spagnola Rocio Munoz Morales nel 2013. I due si erano conosciuti sul set del film Immaturi-il viaggio. Dalla loro relazione sono nate due bambine: Luna, il 2 settembre 2015 e Alma il 1 novembre 2018.

In questi ultimi due anni, l’attore si è tenuto a distanza dalla televisione. Raoul Bova ha dovuto affrontare il lutto per la morte di entrambi i genitori. Nel 2018 è morto il padre. Poi, a fine 2019, se ne è andata anche la madre. Raoul, con il padre aveva un ottimo rapporto: “È stato un ottimo padre, ma avrei voluto conoscerlo meglio”. Il rapporto con il padre è stato davvero speciale, avendo condiviso con lui la passione per lo sport e, in particolare, per il nuoto: “Mio papà non solo mi ha portato in piscina, ma era lui stesso un campione di lotta greco-romana e poi si era appassionato al nuoto. La condivisione di questo sport ci ha portati a nuotare insieme. Quando è venuto a mancare ho iniziato a cercare di raccontare queste belle esperienze“. La scomparsa della madre lo ha però lasciato in uno stato di profonda angoscia, ha raccontato in un’intervista a Verissimo. Soprattutto perché attorno alle circostanze della sua morte resta un alone di mistero. “Mia madre forse è morta di Covid, ma non lo dicono”, aveva raccontato.