“Se mi voglio comprare una cosa, lo faccio. Prima avevo l’ansia di prendere cose troppo fighe, non volevo che pensassero che ostentassi. Ho vissuto sempre in sottrazione, compravo le cose che non mi piacevano, che non erano quelle che desideravo, per essere rispettoso degli altri. Solo dopo ho capito che sono quello che sono, con gli stracci o con la Ferrari”. Così Raoul Bova, attore 48enne noto come il compagno di Rocio Munoz Morales, descrive a Vanity Fair la sua recente presa di coscienza che ha riguardato proprio il suo stile di vita. Il pretesto per farla è stato la sua partecipazione alla fiction Made in Italy, in cui ha interpretato il ruolo di Giorgio Armani, lo stilista del lusso. È interessante constatare che – prima di vestire i suoi panni “personali” su Canale 5 – Bova aveva già in qualche modo indossato gli abiti di Giorgio, avendo collaborato con lui ad alcune campagne pubblicitarie del suo brand di moda. “Lo conosco come uno un po’ timido, riservato, che appare poco, e se appare lo fa con eleganza. Sembra uno che non potrebbe arrabbiarsi mai, ma in realtà lo fa moltissimo, pretende molto dai suoi collaboratori”, ha detto in proposito.
La vita familiare di Raoul Bova
Quanto invece alla sua vita privata, Raoul Bova fa sapere di sentirsi “forse” più saggio, adesso che si avvicina ai 50. Nel frattempo, anche suo figlio Alessandro può dirsi propriamente “maturo”, visto che nel 2019 ha superato l’esame di Stato e adesso frequenta l’università a Milano. Come lui, anche Ale è un appassionato del mondo dell’arte. Tra loro c’è affinità, e questo vale per tutti i componenti della sua famiglia: “Noi quattro stiamo benissimo, non c’è mai stata una guerra con Chiara, che stimo come donna e come madre. L’ho sempre detto. Non è stato giusto demonizzare Rocío e me, all’inizio della nostra storia, ma le cose poi si sono sistemate tutte”. Di fatto, Raoul ha avuto due figli dalla moglie Chiara Giordano e due figlie dalla compagna Rocio. Al di là della situazione familiare non proprio idilliaca, Bova è abbastanza contento, se non altro del suo ruolo di padre: “Ringrazio Dio di aver conosciuto sia l’universo dei bambini che quello delle bambine, è stata un’opportunità meravigliosa. Con i maschi c’entravano molto le mie proiezioni, il rapporto con mio padre. Con le femmine l’affetto, le dolcezze… Mi sento completo”.