Raoul Bova veste i panni di don Massimo in “Don Matteo 13”, fiction di Rai Uno che debutterà in prima serata nella serata di oggi, giovedì 31 marzo 2022. Inevitabilmente non sarà una serie come quelle che l’hanno preceduta, in quanto dopo le prime quattro puntate ci sarà l’addio di don Matteo, alias Terence Hill: l’attore lascerà la tonaca dopo tredici stagioni, anche se pare che il suo non sarà un distacco definitivo dal suo personaggio, che potrebbe riapparire anche in “Don Matteo 14”. A subentrare a Mario Girotti (questo il vero nome di Terence Hill, ndr) sarà appunto Bova, che in passato ha già interpretato il ruolo del prete: da San Francesco ad altri sacerdoti, non è mancata nella sua carriera la figura del personaggio con la tonaca. “Ma questa volta è diverso – ha spiegato in un’intervista concessa a ‘Il Tempo’ –. Mi affascinava questo parroco con la sua spiritualità coniugata ad un gran bisogno di essere vicino alla gente. E quando mi è stato proposto ho sentito subito la responsabilità di doverlo interpretare”.



Peraltro Raoul Bova ha ammesso di essere sempre stato affascinato dalla spiritualità, che ha cercato in tutti i ruoli religiosi che ha interpretato come un bisogno del suo animo. Purtroppo, “oggi si sta perdendo il significato di un tale valore, che per me significa stare vicino alla gente, comprenderla, amarla, proprio secondo lo stile di don Massimo. La mia speranza è che oggi si possa ritrovare questo valore in un mondo che ne ha estremo bisogno”.



RAOUL BOVA: “DON MASSIMO SAPRÀ CONQUISTARE I FAN DI DON MATTEO 13”

Nel prosieguo della sua chiacchierata con “Il Tempo”, Raoul Bova ha annunciato che il passaggio di testimone tra il suo don Massimo e don Matteo in “Don Matteo 13” avrà luogo “in maniera non traumatica, ma semplice e quasi scontata. L’arrivo del mio personaggio non è un cambio di strategia all’interno della serie, ma una spontanea continuazione, un prosieguo naturale. Il mondo cambia, cambiano anche le serie televisive. Ma i telespettatori si renderanno anche conto del grande affetto che lega i due personaggi. Io prima di iniziare le riprese ho incontrato Terence Hill: l’ho voluto guardare negli occhi, per essere certo della sua approvazione. E l’ho ricevuta. Mi sono sentito più tranquillo e sollevato. Ho lavorato con grande serenità, consapevole di stare facendo la cosa giusta”.



Ma chi è don Massimo? Un prete con “un passato importante, che man mano verrà fuori – ha asserito Raoul Bova –. Ha sempre lottato per la giustizia, ha molti grandi ideali e alla fine ha trovato nel sacerdozio la sua strada definitiva. Ma deve comprendere il vero significato dell’amore e l’importanza di dare agli altri una seconda possibilità. Don Massimo porta avanti e cerca di far evolvere, sempre in maniera positiva, gli stessi ideali del suo predecessore. Questo è un filo conduttore molto importante tra passato e presente pensando al futuro”. Il filo conduttore di questa edizione, ha concluso l’attore, sarà l’amicizia, che significa anche accoglienza: “L’incarnazione di questo valore è proprio don Massimo, che lentamente guadagna l’affetto di tutti, grazie alla sua umiltà e al suo non tirarsi mai indietro”.