Oltre che per la sua carriera di attore e i suoi ruoli in diversi film e fiction di successo, Raoul Bova è noto alle cronache anche per via della sua relazione con Rocio Munoz Morales, sua collega originaria di Madrid da cui ha avuto due figlie, le piccole Alma e Luna. Per i quattro è stato un anno particolarmente difficile: sia Raoul che Rocio, infatti, lavorano nel mondo dello spettacolo, uno dei settori più colpiti dall’attuale pandemia di coronavirus, e come tutti hanno risentito della distanza dalle scene.
Per raccontare ciò che ha vissuto e in una certa maniera esorcizzarlo, Bova ha dato alle stampe un libro, Le regole dell’acqua, una sorta di autobiografia scritta in un periodo particolarmente adatto alle introspezioni (quello del lockdown, per l’appunto). Ne parla così in un’intervista dei giorni scorsi a La Stampa: “Mi sono messo a nudo per dire ‘sono un essere umano anche io’. Non è stato un lamento ma una condivisione con chi non è un supereroe, chi crede di non farcela. Nell’immaginario la vita di un attore è sempre bella, ma non è vero. Soffriamo tutti”.
Raoul Bova, un libro come una valvola di sfogo…
A riprova di ciò, Raoul Bova descrive alcuni dei periodi più difficili della sua vita privata, tutti caratterizzati da sentimenti di angoscia e tristezza: “Vivevo sospeso”, spiega. “Sentivo le mie basi vacillare dopo la perdita dei miei genitori. Poi è arrivata la pandemia, mi sono fatto male e mi sono ritrovato chiuso in casa, ancora più in difficoltà. Ho fatto rewind sul mio percorso di vita, da bambino, adolescente, uomo; il passaggio dal nuoto al cinema, trovando forza nelle ancore che in passato mi avevano salvato. Ho capito che tanti momenti prima inosservati, o dati per scontati, erano stati strutturali per formare il mio carattere. Ho ripreso fiato, coscienza ed energia, apprezzando le cose più piccole. Questo libro è stato come una valvola di sfogo”.
Raoul Bova rivelazioni choc: “Ho toccato il fondo”
Le paure di Raoul Bova sono cominciate a emergere nel 2018, con la morte dei suoi genitori avvenuta a pochi mesi di distanza l’una dall’altro. “Queste ferite lasciano il segno. Ho toccato il fondo, pianto, ho avuto bisogno di stare solo, e ne sono uscito grazie alla mia famiglia, che mi è stata molto vicina, al senso di responsabilità che avevo nei loro confronti, che ti fa capire che non puoi mollare e, infine, grazie al lavoro”. Ancora più difficile è stato affrontare l’emergenza sanitaria con tutti gli annessi e i connessi: l’interruzione delle riprese, niente più inviti in tv, zero contatti col pubblico. Adesso, tuttavia, Bova sembra essersi ripreso: “Subito dopo la prima ondata ho iniziato a girare una serie per Canale 5, ‘Buongiorno mamma’, una fiction sulla famiglia”. Un bel modo per ripartire, tornando in qualche modo indietro alle sue origini.