Raoul Bova, che ritornerà in prima serata su Canale 5 il prossimo 15 febbraio con la seconda stagione di “Buongiorno, mamma!” (con Maria Chiara Giannetta, ndr), ha rilasciato un’intervista ai microfoni del quotidiano “La Nazione”, partendo proprio dal tema dell’amore. Un argomento che permea l’intera fiction e sul quale l’attore ha un’idea precisa: “Può succedere che un amore finisca, ma è importante comunque lottare perché questo non succeda, per non avere rimorsi sulla coscienza”.



La famiglia di origine di Raoul Bova era, per sua stessa ammissione, “una bella famiglia. Pur con le loro contraddizioni, ho amato i miei genitori e continuo ad amarli. Dico sempre che vorrei che i miei figli mi amassero come io ho amato loro”. Tempo fa, il volto di tante pellicole di successo ha detto di vedersi nonno entro il 2040: ma è possibile rimanere sexy anche quando si hanno nipoti? “Non mi reputo un sex symbol e non lo sarò neanche da nonno – ha glissato Bova –. Chi si reputa tale può esserlo anche a 70 anni, ma la mia attenzione va su altro”.



RAOUL BOVA: “L’ESPERIENZA CON IL NUOTO AGONISTICO MI HA INSEGNATO MOLTO”

In merito invece al mantenere una persona in vita anche in condizioni di coma irreversibile (tematica anche questa centrale in “Buongiorno, mamma!”, Raoul Bova su “La Nazione” ha sottolineato: “Credo sia importante rispettare la vita e rispettare la decisione delle persone. Nella serie il tema viene affrontato spesso, quindi chissà quale è la cosa più giusta. Sarebbe bello non trovarsi mai in quella situazione”.

Se si guarda alle spalle, Raoul Bova riconosce di avere commesso tanti sbagli nella sua vita, ma “mi hanno portato nella direzione in cui vado oggi. Se non avessi fatto tanti errori, magari oggi non sarei un attore e magari sarebbe stato meglio per il pubblico (ride, ndr)! Anche l’esperienza con il nuoto agonistico mi ha insegnato molto. Meglio Al Pacino o Mark Spitz? Tutti e due!”.