Raoul Casadei si era guadagnato il soprannome di “Re del liscio” grazie a una carriera iniziata negli anni ’50, in un primo momento al seguito dello zio e proseguita poi in solitaria, arrivando a coinvolgere anche i suoi figli. Difficile trovare un nomignolo più adatto per lui, che era riuscito con la sua orchestra e i balli di coppia quali valzer e mazurka a conquistare anche gran parte d’Europa.
La sua popolarità era indiscussa ed è per questo che la sua scomparsa, avvenuta a marzo 2021 a 83, ha segnato un vuoto per gli amanti della musica popolare. Associarlo a “Romagna Mia“, brano scritto dallo zio Secondo che può vantare ben 4 milioni di copie vendute, diventa inevitabilmente più che naturale.
Le cause della morte di Raoul Casadei: la famiglia svela tutto
Raoul Casadei era stato ricoverato all’ospedale Bufalini di Cesena il 2 marzo 2021 nel momento in cui le sue condizioni avevano iniziato ad aggravarsi dopo essere risultato positivo al Covid. Il virus aveva colpito anche gli altri familiari dell’artista, che avevano così dovuto iniziare la quarantena come da protocollo. Tutti loro erano però convinti che il re della loro dinastia avrebbe potuto superare quella fase senza grandi difficoltà: “Forte com’è con una tempra da leone, è entrato in ambulanza da solo, con le sue gambe, senza barella, in quanto non accusava affanno” – erano state le parole della figlia Carolina nel momento in cui era iniziato il ricovero.
Una decina di giorni dopo, però, la famiglia aveva dovuto dare l’annuncio più triste, quello relativo alla sua morte.