È morto Raphael Mechoulam, “papà” della cannabis a scopo terapeutico: aveva infatti scoperto la struttura e la funzione dei composti chiave della cannabis già negli anni ’60, comprendendo il suo possibile impiego in altri ambiti all’infuori di quello ricreativo. I suoi studi sono arrivati “poco prima che l’uso di marijuana e altre droghe esplodesse nei paesi di tutto il mondo, apportando cambiamenti sismici alla cultura popolare e dando il via anche a battaglie decennali sugli effetti sulla salute e sull’applicazione”, come scrive il New York Times.



Il professor Mechoulam è deceduto all’età di 92 anni, lo scorso 9 marzo, nella sua casa di Gerusalemme. A diffondere la notizia sono stati gli American Friends of the Hebrew University, associazione di cui faceva parte dal 1966. La ricerca gli è valsa il riconoscimento di “padre della ricerca sulla cannabis”. Mechoulam ha studiato in particolare il Thc, uno dei maggiori principi attivi della cannabis.

Raphael Mechoulam e gli studi sulla cannabis

Come si legge ancora sul New York Times, Raphael Mechoulam e il suo team sono stati anche in grado di far luce sugli effetti di altri cannabinoidi, “incluso il cannabidiolo o Cbd, un componente non psicotropo della pianta che negli ultimi anni ha alimentato le aspettative e accresciuto il consumo per la sua presunta efficacia nel trattamento di una serie di disturbi, tra cui ansia, insonnia e dolore cronico”. L’esperto, insieme al suo staff, hanno dunque lavorato per far conoscere gli effetti della cannabis.



Nel 2019, a quasi novant’anni, lo stesso Mechoulam ha spiegato che “quando abbiamo iniziato a lavorare molti anni fa, sostanzialmente non c’era per i cannabinoidi”, tanto da chiedere una sovvenzione al National Institutes of Health negli Stati Uniti per continuare lo studio. L’agenzia gli rispose: “Quando avrai qualcosa di più rilevante per gli Stati Uniti, contattaci. La cannabis non è interessante. A volte è usata in Messico, ma non negli Stati Uniti”. L’Istituto ha poi scelto di sostenere la sua ricerca per oltre quarant’anni.

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