Il ‘Fondo Francesco Cossiga‘ ha recentemente depositato alcuni documenti dell’ex Capo di Stato che riferiscono al complicato periodo del rapimento di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse. Una storia tristemente nota, durata 55 terribili e lunghissimi giorni, nel corso dei quali il presidente della Democrazia Cristiana venne tenuto prigioniero, fino a quel 9 maggior del 1978 in cui il suo corpo senza vita venne trovato nel bagagliaio di una Renault 4.
Dalle carte recentemente desecretate è emerso un particolare dettaglio sui giorni del rapimento di Aldo Moro, che dimostrano come gli USA, a differenza delle loro dichiarazioni ufficiali, suggerirono all’allora ministro dell’Interno Francesco Cossiga di cercare una via di comunicazione con le Brigate Rosse. Si ricordi, su quel periodo, che la linea portata avanti dal governo italiano, appoggiato da quello statunitense, fu quella dell’intransigenza nei confronti dei rapitori, culminata nella dichiarazione fatta il 28 aprile da Giulio Andreotti che disse che il rifiuto a negoziare era “definitivo”. Gli USA, invece, in quello stesso 28 aprile chiesero a Cossiga se era ancora possibile trattare con le BR per far rilasciare Aldo Moro.
Le carte segrete di Cossiga in cui gli USA suggerirono di trattare per Moro
A rendere noto il memorandum degli USA sul rapimento di Moro, recapitato direttamente a Francesco Cossiga, oltre al fondo è stato il Corriere della Sera, che l’ha scoperto tra le oltre 300 buste contenenti 3.500 fascicoli distinti. Ad inviare il documento, invece, fu quel ‘signor Montgomery‘ con il quale il ministro nutriva un’amicizia, come affermò lui stesso, che potrebbe, nella realtà, chiamarsi Thomas e sul quale si sa solamente che fu affiliato alla CIA americana.
Tornando alla carta sul rapimento di Moro inviata a Cossiga, gli USA chiedevano se “anche in questo giorno così tardivo (il 44esimo su 55 ndr.), sarebbe ancora possibile aprire canali riservati e affidabili direttamente dalle autorità alle Brigate Rosse”, canali che “richiederebbero totale controllo e discrezione dalle autorità italiane, con interlocutori chiaramente identificati da entrambe le parti”. Venne, sempre dagli USA a Cossiga nelle carte su Moro, suggerito di formulare ipotesi su come le BR avrebbero potuto agire nell’immediato futuro, oltre ad avanzare l’ipotesi di “offrire una lauta ricompensa, esentasse, con passaporto e nuova identità, a qualunque individuo o gruppo che fornisse informazioni capaci di condurre al recupero del Presidente”.