Rapito, film su Rai 3 di Marco Bellocchio
Sabato 1 febbraio 2025, andrà in onda, in prima serata su Rai 3, alle ore 21:15, Rapito, un film italiano storico e drammatico del 2023. La pellicola, distribuita da 01 Distribution, è una produzione congiunta di IBC Movie, Kavac Film e Rai Cinema.
La regia è affidata a Marco Bellocchio, regista di grande prestigio che nel corso della sua vita ha ricevuto tre importanti premi alla carriera: al David di Donatello nel 2014, al Festival di Venezia nel 2011 e al Festival di Cannes nel 2014. Tra le sue opere più note figurano Esterno notte e Marx può aspettare.
Nel cast di Rapito spiccano Enea Sala e Leonardo Maltese, quest’ultimo attualmente in sala con L’Abbaglio, accanto a Toni Servillo e Ficarra e Picone. Paolo Pierobon è invece atteso prossimamente al cinema con La valle dei sorrisi, mentre Fausto Russo Alesi sta lavorando a Duse. Infine, Barbara Ronchi, vincitrice nel 2023 del David di Donatello come miglior attrice protagonista per Settembre. Tra i suoi lavori più recenti figurano Luna nera, Dieci minuti e Diva futura. A completare il cast ricordiamo Samuele Teneggi, Aurora Camatti e Fabrizio Gifuni.
La trama del film Rapito: una storia vera accaduta nel XIX secolo
Rapito è una vicenda ambientata nel 1858, un periodo storico denso di tensioni religiose e politiche. In quell’anno, nello Stato Pontificio, un bambino ebreo di sette anni, Edgardo Mortara (interpretato da Enea Sala), venne sottratto alla sua famiglia per essere educato come cattolico. La motivazione dietro questo gesto risiedeva in un battesimo segreto ricevuto da Edgardo quando era ancora un neonato, a soli sei mesi.
Secondo le rigide leggi papali, ogni persona battezzata doveva essere allevata nella fede cattolica, indipendentemente dal contesto familiare. Il piccolo Edgardo venne affidato alle cure e all’educazione impartita personalmente da Papa Pio IX, il quale ordinò il trasferimento definitivo del bambino da Bologna a Roma.
Da quel momento, la famiglia Mortara cercò con ogni mezzo di riportare il figlio a casa, ma si scontrò con la ferma opposizione del pontefice. Così, Edgardo crebbe lontano dai suoi cari, seguendo i dettami della Chiesa cattolica. La vicenda suscitò scalpore e indignazione, trasformandosi in una battaglia che travalicò i confini della famiglia Mortara per coinvolgere l’intera comunità ebraica, diventando un caso simbolico anche a livello politico internazionale. La lotta dei Mortara si inserisce in un momento storico caratterizzato dal declino dell’autorità della Chiesa, mentre le truppe sabaude avanzano conquistando Roma. Sullo sfondo di un’epoca di trasformazioni radicali, la famiglia si batte con determinazione per ricongiungersi con il proprio figlio.