Negli ultimi tempi il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, onnipresente sia sui social che in tv, non deve più temere dell’opposizione avanzata dalla sinistra. La vera opposizione, come fa ben notare Francesco Maria Del Vigo per il quotidiano Il Giornale, ormai è rappresentata dai rapper e dai trapper, che non perdono tempo ad attaccare direttamente o indirettamente nelle loro barre proprio il leader leghista. In assenza di una vera e propria opposizione, dunque, è proprio a loro che Salvini replica. Quella di attaccare nelle loro canzoni Salvini è una tendenza che sembra essere esplosa con prepotenza proprio in questa ultima estate. Un esempio su tutti, Ghali che nella sua ultima hit (che altro non è che il remix di Vossi Bop, singolo del rapper inglese Stormzy) ha criticato aspramente Salvini, prima implicitamente e poi molto chiaramente, tanto da citarlo: “Salvini dice che chi è arrivato col gommon / Non può stare .it ma stare .com / Anche se quando consegnavo pizze ai campi Rom / Mi lasciavano più mance degli artisti Pop”. Il politico ha però replicato con toni decisamente concilianti: “Mi insulta ma la sua musica non mi dispiace, è grave???”.



RAPPER E TRAPPER CONTRO SALVINI

Ma Ghali non è stato certamente il solo ad usare la musica per attaccare e criticare la politica di Salvini. Lo ha fatto anche Rocco Hunt, di recente al centro dell’attenzione dopo aver compiuto un passo indietro rispetto alla sua iniziale idea di lasciare la musica. “Sono contento che è finita quella storia con lui / Tu che fingevi di amarlo come Salvini col Sud”, canta in “Se mi chiami”. Citato anche da DJ Fastcut nel testo di qualche tempo fa: “Il mio sogno nel cassetto non è stato rimosso / Salvini sappia che a Piazzale Loreto c’ è ancora posto”. Ma la lista dei rapper/trapper politicamente impegnati prosegue con Tommy Kuti, che nel singolo “Politica” dice chiaramente “Salvini ci hai rotto le palle”. Come non citare, poi, l’ormai datata “Vorrei ma non posto” dell’ex duo formato da Fedez e J-Ax: “Salvini sul suo blog ha scritto un post/ Dice che se il mattino ha l’ oro in bocca si tratta di un Rom”. Ma non solo canzoni: per attaccare il vicepremier, molti rappresentanti della scena hip hop italiana si sono serviti anche delle interviste, come Caparezza e Frankie Hi Nrg, passando per Willie Peyote, Piotta e Gemitaiz. Quest’ultimo c’era andato giù pesante, scrivendo in una storia Instagram: “Se muori facciamo una festa”. Ma c’è anche chi, come Sfera Ebbasta, ha ammesso di voler prendere le distanze da questa tendenza, asserendo: “Io di politica non so un ca…”.

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