Polemiche dopo il video del duo rapper Depra ft. Senx, che i due hanno scelto di girare nel cimitero austroungarico di Aurisina, a Trieste. Il videoclip della canzone “Tro*e e droghe” è stato girato proprio sulle tombe del cimitero di guerra, scatenando proteste e polemiche. Oltre al gesto di cattivo gusto, a molti non è andato giù il fatto che il testo del brano fosse pieno di insulti e parolacce: il cimitero non è certo la location e il contesto adatto ad una canzone del genere. Il gesto non è stato apprezzato neppure dal sindaco di Aurisina, Igor Gabrovec, che ha criticato con dure parole i rapper.



I due, nel video, imitano stili e mosse di colleghi più famosi, ma in un contesto totalmente fuori da ogni logica. Nel testo, i due ripetono “Tro*e e droghe non mi fanno stare bene”, calpestando le lapidi dei soldati caduti durante la Prima guerra mondiale tra Monfalcone e il Monte. In totale sono 1934 le tombe nel cimitero di guerra sul Carso, che Depra ft. Senx hanno reso la location del loro video.



Depra ft. Senx, i rapper segnalati

A segnalare il video di Depra ft. Senx è stato uno storico della Prima guerra mondiale, Roberto Todero. La denuncia dello storico, diffusa dall’emittente locale TeleQuattro e dal sito Trieste Café, è arrivata fino al sindaco di Aurisina, Igor Gabrovec, contattato dallo stesso Todero. Sui social, il primo cittadino ha scritto: “Da sindaco provvederò a segnalare il fatto all’autorità giudiziaria, ho già preso contatti con la caserma dei carabinieri riservandomi di intraprendere anche ulteriori iniziative volte a tutelare l’immagine e il decoro dei luoghi ricompresi nel territorio comunale. Il video è indegno ed è inaccettabile venga oltraggiato un cimitero e luogo della memoria”. I carabinieri starebbero indagando sul fatto.



Nel 2020 si era verificato un fatto simile, con il rapper Justin Owusu che con l’amico e videomaker Mattia Antonio Piras era stato condannato a 8 mesi per vilipendio delle tombe dei caduti della Prima guerra mondiale dopo un videoclip girato al sacrario di Redipuglia.