È stato pubblicato nella giornata di oggi l’ultimissimo – il 58esimo – rapporto Censis che ogni anno cerca di restituire un’immagine abbastanza realistica della situazione italiana sondando i sentimenti del popolo per cercare di tracciare una disegno di quello che sarà il futuro di questa nazione: quello che ne esce (purtroppo) più che un disegno è un vero e proprio scarabocchio impietoso che – da un lato – testimonia la netta divisione tra la realtà sociale e la percezione del popolo e – dall’altro lato – ci parla di una ‘giovane Italia’ in cui è l’ignoranza e l’assenza di cultura a fare da padrona.
Partendo proprio da quest’ultimo – certamente significativo – aspetto, nel rapporto Censis emerge a grandissima voce che quasi 1 italiano su 2 fatica a raggiungere i livelli minimi di istruzione con un dato che si attesa al 43,5% se si parla delle conoscenze relative all’italiano (dalla grammatica, fino alla letteratura) dopo la fine delle scuole superiori e che sale – addirittura – fino al 47,% se il soggetto è la matematica: dati alla mano, il rapporto Censis dimostra che quasi il 50% degli intervistati non sa la data della Rivoluzione francese, mentre il 32% non sa chi abbia dipinto la Cappella Sistina e il 30% non sa chi sia Mazzini.
Un dato – quello sull’ignoranza – trainato anche in larga parte dal fatto che secondo il rapporto Censis solo il 45% degli italiani leggono libri e solamente il 22% si affida quotidianamente ai giornali di informazione; con un dato sul consumo digitale di news che pur attestandosi all’83,7 per cento diventa tragico a guardare quel misero 25,4 che afferma di leggere interamente le notizie con un ulteriore 13,2% che ammette candidamente di fermarsi al titolo.
I dati del rapporto Censis sul sentimento anti-occidentale: il 70% ritiene l’UE spacciata
Se siamo partiti dai dati del rapporto Censis relativi all’ignoranza degli italiani un motivo c’è e per approfondirlo è bene recuperare un altro dato significativo: nell’ultimo anno – infatti – si è registrato un positivo calo di ogni tipo di reato, dai furti calati del 41,3% fino al 35,9% in meno di rapine e al 32,1% di calo negli omicidi; in completa controtendenza con i dati sulla percezione della sicurezza che ci parlano (oltre che di 1,7 milioni di pistole legalmente detenute nelle nostre abitazioni) di un quasi 12% di persone che si sentono minacciate dagli omosessuali, unite ad un 21% che teme le persone di etnia differente, ad un 14,5% per le persone con un diverso colore della pelle e – soprattutto – ad un 38,3% di intervistati impauriti dai migranti.
Singolare – nel frattempo – che secondo il rapporto Censis cresce anche il sentimento anti-occidentale degli italiani tanto che più del 70% crede come imminente lo sfaldarsi dell’Unione Europea, ben accompagnato a quel 68,5% che ritiene rotto il meccanismo delle democrazie; senza dimenticare che quasi 7 italiani su 10 attribuiscono alle istituzioni occidentali – e, neanche a dirlo, soprattutto agli USA – le colpe per i conflitti in corso nel mondo.