La Guardia di Finanza si è recata oggi negli uffici di Report per la vicenda del rapporto “Una sfida senza precedenti, la prima risposta dell’Italia al Covid” attorno a cui si è creato un caso che tira in ballo anche il ministero della Salute. Su ordine della Procura di Bergamo, è stata acquisita una copia delle e-mail interne dell’Oms in merito alla controversa vicenda del documento curato da un team di esperti di Oms Europa, guidato dal ricercatore Francesco Zambon, in cui si raccontava in chiaroscuro la gestione dell’epidemia Covid da parte del governo italiano, in particolare della prima ondata. Quel dossier però è stato ritirato a 24 ore dalla sua pubblicazione. Un caso che ha sollevato polemiche a diversi livelli, non solo sulla censura dello stesso documento. All’interno si faceva, infatti, riferimento al piano pandemico italiano, che però non risulta aggiornato.



E proprio ieri Francesco Zambon a “Non è l’Arena” di Massimo Giletti ha parlato di pressioni da parte di Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Oms, per falsificare la data dell’aggiornamento. Report, invece, ha mostrato in esclusiva il carteggio confidenziale. In una delle e-mail l’ex direttore della Prevenzione del Ministero della Salute intimava ai ricercatori di Venezia di modificare la datazione del piano pandemico italiano.



PIANO PANDEMICO, VERTICI MINISTERO SALUTE DA PM BERGAMO

Cosa ha a che fare tutto ciò con la Procura di Bergamo? C’è un’indagine in corso per falso ed epidemia colposa. I magistrati vogliono ricostruire quello che è successo all’inizio della pandemia Covid in Val Seriana e capire perché l’Italia non era pronta per fronteggiare l’emergenza. Per questo hanno ascoltato nelle scorse settimane anche Ranieri Guerra e Francesco Zambon. Un incontro, quest’ultimo, arrivato dopo diverse convocazioni, a causa del veto che aveva imposto l’Oms al suo funzionario. Ma ci sono altre novità all’orizzonte su questa delicata vicenda. I pm hanno deciso di ascoltare direttamente i vertici del ministero della Salute, quindi hanno convocato l’attuale direttore generale Giuseppe Ruocco, che era stato anche direttore generale della Prevenzione prima di Ranieri Guerra, e l’ultimo dirigente nello stesso ruolo, Claudio D’Amario, il quale ha seguito tutta la prima fase dell’emergenza prima di assumere il ruolo di dirigente del Welfare in Abruzzo. A entrambi sono stati notificati gli atti di citazione, quindi saranno sentiti tra un paio di settimane a Bergamo. Stesso provvedimento per altri due funzionari del ministero della Salute. La Procura di Bergamo ha anche intenzione di convocare di nuovo il ministro della Salute Roberto Speranza, che aveva sentito in merito alla questione della mancata zona rossa.