“Nel confronto pubblico corrente non apprezzo molto il tifo per lo Stato o per il mercato: preferirei un ripensamento serio, anzitutto meno arido, su come lo Stato e il mercato possono contribuire al meglio alla ripresa, alla ricostruzione di un’economia più sostenibile”.
Giovanni Fosti, presidente della Fondazione Cariplo, ospite della presentazione in anteprima del XIV Rapporto annuale della Fondazione per la Sussidiarietà, “Sussidiarietà e… finanza sostenibile”, coglie l’occasione per ribadire la vision della maggiore fondazione italiana di origine bancaria su una congiuntura socio-economica senza precedenti, non solo per l’Italia. “E’ chiaro che un approccio economicistico e tecnocratico non è sufficiente dopo gli sconvolgimenti portati dalla pandemia. Non può esserci progresso economico senza coesione sociale, senza la ricostituzione di un tessuto di fiducia collettiva”. Cita il “social housing”, Fosti: già molto più che un caso di studio. E’ un’esperienza operativa di successo che rende già la finanza sostenibile un tentativo realizzato di ricomporre pubblico e privato, strumenti di mercato e politiche pubbliche. Un test che ha già stimolato l’attenzione degli studiosi: “L’“impact investing” – sottolinea Fosti, economista alla Bocconi – è uno degli schemi interpretativi più maturi generati dalla ricerca della sostenibilità in campo finanziario”.
Ma cos’è – qui e ora in Italia – l’investimento ad alto impatto? “Da 170 anni la Cassa depositi e prestiti è allenata a individuare quali sono le aree critiche del sistema-Paese su cui intervenire: un tempo la costruzione di strade o le scuole, oggi l’infrastrutturazione di fibra ottica oppure l’offerta di capitali pazienti alle imprese che lo meritavano già prima dell’emergenza Covid”. Fabrizio Palermo, amministratore delegato della Cdp, si trova subito a fare sintesi fra la mission della Cassa nel terzo decennio del XXI secolo (delineata nel nuovo masterplan) e la sfida “senza precedenti” posta dai durissimi contraccolpi della pandemia. Illustra la “potenza di fuoco” multimiliardaria già messa in campo dalla Cdp – come piedistallo garante del credito interno ed esterno al made in Italy, piuttosto che nella rinegoziazione dei finanziamenti a oltre 3mila enti territoriali. Ma – sottolinea Palermo – l’effetto-svolta in direzione di un “cambiamento di modello”: uno sforzo nel quale “il partenariato con le Fondazioni bancarie azioniste si profila prezioso, proprio per la capacità collaudata di intercettare nei territori italiani le dimensioni della crescita sostenibile e inclusiva”.
“La sostenibilità ha due facce e il Covid ci ha spinto a farci seriamente i conti” ha rammentato Paolo Savona, presidente della Consob. “L’attenzione per l’ecosistema non è mai slegata da quella dalla promozione del benessere economico. La sostenibilità è una ricerca coordinata di un utilizzo più intelligente delle risorse, utile anche a ridurre le diseguaglianze”. Che si tratti di istanze riconciliabili, secondo l’economista oggi a capo dell’Autorità di Borsa, è dimostrato dal fatto che il mercato delle emissioni green si sta sviluppando di pari passo con l’offerta di “bond verdi”, anche allorquando politica e regulation tardano a tenere il passo. E per Savona il post-Covid enfatizza, fra le tante, una sfida di “politica sostenibile”: quella in cui l’autodisciplina dei comportamenti vince la sua battaglia con la burocrazia.
C’è un’altra credenza fake che il 2020 e gli anni che verranno potranno sfatare definitivamente: che l’economia sostenibile sia alla fine “fuori parametro” rispetto a quella di mercato. “Le cifre della crescita dell’esperienza di Banca Prossima dicono che le imprese dalla strategia più aderente ai canoni della sostenibilità hanno un’affidabilità creditizia spesso migliore”, ha detto Marco Morganti, responsabile della direzione Impact di Intesa Sanpaolo. “La strategia di ampliare l’accesso ai servizi di finanza sostenibile si è rivelata vincente per il nostro gruppo”.
Una visuale condivisa da Fabio Pompei, Ceo di Deloitte Italia. “Quando Larry Fink, il capo di Blackrock, ha iniziato già un anno fa a chiamare una svolta radicale nelle strategie dei grandi investitori istituzionali globali, non si è trattato di un appello estemporaneo: oggi ci è definitivamente chiaro che la sostenibilità non è uno slogan, ma l’unica traiettoria possibile per un nuovo sviluppo”.
“E’ vero che nei prossimi anni l’Italia avrà a disposizione risorse mai viste”, ha riconosciuto il sottosegretario all’Economia, Pierpaolo Baretta. “La crisi che ci sta di fronte è molto più grave di quelle del 2008 e del 2011, che hanno già colpito duramente l’Italia. Tuttavia le risorse europee, soprattutto, si annunciano importanti, a patto che il sistema-Paese mostri un salto di qualità nella capacità di investimento: soprattutto nell’orizzonte Next Generation, che l’Europa ha disegnato sulle frontiere del digitale e dell’eco-sostenibilità. Qui il pensiero sostenibile è prezioso. funziona da leva culturale e da bussola politica”.