E’ molto probabile che a breve il green pass divenga illimitato per tutti gli italiani che hanno ricevuto anche la terza dose di vaccino. Da più giorni se ne parla e ieri di fatto lo ha confermato anche Guido Rasi, ex dirigente dell’Ema nonché attuale consigliere scientifico del Commissario Figliuolo: “Green pass illimitato per chi è vaccinato con la terza dose? E’ una delle misure al vaglio, ha una sua grossa base obiettiva – ha spiegato Rai parlando in diretta tv ieri sera, ospite di Che Tempo Che Fa – un non vaccinato ha 33 volte la possibilità di morire rispetto ad un vaccinato. Sono dati del 22 gennaio, non hanno bisogno di commenti”. Poi Rasi ha aggiunto: “Un altro dato che peserà moltissimo è la conferma arrivata dall’Iss, secondo cui il 95% dei casi di covid vengono da Omicron. Questo cambia lo scenario e impone modifiche. Omicron ha un’incubazione più breve, colpisce più in fretta e provoca tante infezioni, ma se si parla di persone vaccinate con 2 o 3 dosi, possono andare incontro a restrizioni molto, molto inferiori”.

Sembrerebbe ormai appurato che in Italia il quadro epidemiologico sia completamente cambiato rispetto a qualche mese fa, ma Rasi invita a non festeggiare troppo: “I contagi stanno calando lentamente, il trend è incoraggiante. C’è un timido segnale di ripresa su tutti i parametri, ma 100mila contagi e 21mila ricoveri non consentono di fare cose azzardate. Abbiamo avuto 235 decessi, sono il risultato di quello che è successo 10-20 giorni fa. Questi numeri in Italia continuano ad essere molto alti”.

GUIDO RASI: “DECESSI COVID NON OMOGENEI, BISOGNEREBBE CHIEDERSI…”

Si è parlato anche del dato relativo ai morti per covid, un argomento che è sempre stato di dibattito da quando è scoppiata la pandemia: “Questi decessi – sostiene Guido Rasi – non sono omogenei per regioni e strutture sanitarie. Bisogna chiedersi cosa c’è dietro nei territori in cui le cose vanno meglio. Si ricovera più in fretta, con terapie più adeguate? Bisogna iniziare a fare una forte riflessione. I monoclonali attualmente disponibili vanno somministrati per infusione, in una fase di ricovero. Altri paesi hanno attrezzato strutture più flessibili”.

Infine, sulla necessità di un’eventuale dose di vaccino booster anche per i bambini, il consulente di Figliuolo spiega: “E’ difficile dirlo, teniamo conto che 3 dosi sono un ciclo vaccinale completo e che sicuramente fare 3 dosi per i bambini sarà tutt’altro che un problema di sicurezza. I bambini sono quelli che avranno meno effetti collaterali e il massimo beneficio, sviluppando probabilmente un tipo di immunità che difende anche dall’infezione e non solo dalla malattia. E’ molto probabile che valga la pena, ovviamente se non circola più il virus saremo molto contenti di non doverla fare”.