Il farmacologo Guido Rasi, già direttore di Ema, è consulente del commissario straordinario, generale Francesco Figliuolo. Intervistato da La Repubblica, ha fatto il punto sulla questione degli ultimi giorni: l’indicazione, per gli under 60 che hanno ricevuto come prima dose AstraZeneca, ad effettuare il richiamo con vaccini Pfizer o Moderna. Ma è pericoloso fare un richiamo con un vaccino diverso? “No, anzi probabilmente è vantaggioso. Perché è verosimile che il sistema immunitario risponda meglio a stimoli più ampi, diversificati. Ricordiamoci che i vaccini a Rna messaggero usano una proteina un po’ diversa da quello di AstraZeneca. L’immunità può essere più completa“. Rasi prosegue spiegando: “Gli studi sono pochi ma robusti, e abbiamo un’ampia esperienza di vaccinazione eterologa per altre malattie, come ad esempio le epatiti virali. E poi il mix viene fatto da tempo in altri Paesi, non certo marginali: la Francia, la Germania, la Spagna, l’Inghilterra, il Canada“.
RASI: “SU VACCINAZIONE ETEROLOGA POCHI STUDI MA ROBUSTI”
Guido Rasi ha continuato: “Gli studi sono pochi ma robusti, e abbiamo un’ampia esperienza di vaccinazione eterologa per altre malattie, come ad esempio le epatiti virali. E poi il mix viene fatto da tempo in altri Paesi, non certo marginali: la Francia, la Germania, la Spagna, l’Inghilterra, il Canada“. E’ ancora presto, però, per capire quale terza dose si farà a chi cambia il vaccino alla seconda: “Prima dobbiamo capire quanto dura l’immunità, che per ora si trova dopo un anno in chi ha fatto il vaccino. Insomma, si può anche decidere più avanti che vaccino fare, tra l’altro bisognerà capire se ne servirà uno un po’ diverso per affrontare le varianti“. Interrogato sul fatto che possa essere meglio fare il vaccino Johnson & Johnson solo agli over 60, Rasi ha risposto: “Sembra che sia il vettore virale a scatenare le trombosi, quindi sì. Qualche segnalazione di problemi con quel vaccino c’è stata ma sono state fatte meno dosi. La frequenza dei casi è più bassa, andrebbe vista quando i dati saranno comparabili. Anche per Johnson si seguono i tre parametri Ema e la minimizzazione del rischio. Se quelli a vettore virale fossero stati gli unici vaccini disponibili, avrei detto di usarli a tappeto perché comunque il rapporto beneficio-rischio sarebbe stato favorevole. Ma ci sono alternative migliori in questa fase epidemica“.