La situazione covid sta decisamente migliorando in Italia, ma il numero dei morti continua ad essere ancora alto. Ne è convinto, e non solo lui, l’autorevole professor Guido Rasi, immunologo, ex direttore dell’Agenzia europea per i medicinali e consulente del commissario per l’emergenza Figliuolo, che interpellato stamane dai microfoni del quotidiano Repubblica ha spiegato: “Guardiamo ai ricoveri ospedalieri. Se nei prossimi giorni si consoliderà il trend in discesa, vorrà dire che è ora di iniziare ad allentare le misure”.
Quindi Rasi ha aggiunto: “Quattrocento decessi al giorno sono veramente tanti. La giustificazione che siamo un paese anziano non basta a spiegarli. Serve un approfondimento serio. Non si vuole incolpare nessuno, ma bisogna capire cosa non va, se il problema sta nelle cure domiciliari, nei tempi di ricovero o in quelli di trasferimento nelle terapie intensive” e “al momento ci sono troppe informazioni che ci mancano” come per esempio se “i decessi riguardano persone vaccinate? Questo dato è importante per monitorare la durata dell’immunità. Erano persone già gravi per altre patologie o la loro morte poteva essere evitata? Qui potrebbe nascondersi un problema nella cura dei malati. È poi essenziale sapere se l’infezione era causata da Delta o da Omicron”.
GUIDO RASI E LA PANDEMIA DI COVID: “INCUBO NON E’ ANCORA ALLE SPALLE”
Guido Rasi solleva quindi un problema che nelle ultime settimane numerosi virologi hanno esternato, appunto, quello della mancanza di dati chiari e certi sui decessi collegati al covid. Secondo Guido Rasi non è comunque ancora il momento, nonostante si inizi a intravedere la luce in fondo al tunnel, di un ‘liberi tutti’: “Non abbiamo ancora messo l’incubo alle spalle – dice ancora – dobbiamo mantenere gli occhi ben aperti e cogliere al più presto eventuali segnali di un calo di efficacia dei vaccini. Una crescita delle infezioni con sintomi lievi, senza che ci sia bisogno di ricorrere agli ospedali non deve preoccuparci. Ma di fronte a un eventuale nuovo aumento dei ricoveri, bisognerà essere molto rapidi. E correre subito ai ripari”.