La seconda dose del vaccino Pfizer a 21 o 42 giorni? Le posizioni sono varie, ad esempio Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell’Ema, si è mostrato molto critico con la casa farmaceutica che ha sviluppato il siero insieme a BioNTech. «Pfizer poteva evirare questo scivolone, ora fanno i difficili ma proprio loro hanno chiesto di autorizzare il vaccino fino a 42 giorni presentando i documenti all’Ema», ha dichiarato l’attuale consulente del Commissario per l’emergenza coronavirus nel corso del suo intervento ad Agorà, su Rai3. «Infatti sono tornati subito indietro rispetto a certe dichiarazioni», ha osservato Rasi, spiegando che nel protocollo Ema sono stati valutati anche i richiami per i vaccini fino a 42 giorni per ragioni strategiche. Ad Agorà ha anche parlato di un altro tema all’ordine del giorno, quello cioè delle riaperture, anche perché lunedì ci sarà la riunione della cabina di regia con le forze di maggioranza, mentre martedì è atteso il Cdm che deciderà forse lo slittamento di un’ora, quindi alle ore 23:00, del coprifuoco.
GUIDO RASI SU RIAPERTURE E COPRIFUOCO
Anche a proposito delle riaperture al chiuso Guido Rasi ha le idee chiare. Ad Agorà ha fatto l’esempio dei ristoranti. «Dipende dalle dimensioni del locale, dalla circolazione dell’aria, dalle distanza. In realtà, è sempre il solito discorso. I controlli sono la cosa più importante. Non credo al “se” riaprire, credo al “come”». Per quanto riguarda i centri commerciali, ritiene che sia come stare nelle stradine del centro. «Gestendo i flussi e con i controlli si può fare tutto, soprattutto in quelli più chiusi». Per quanto riguarda, invece, il coprifuoco, si è detto cauto «sull’abolizione del coprifuoco, mentre spostarlo dalle 22 alle 23 o alle 24 credo possa essere positivo anche per evitare la congestione. Non mi sembra che comunque sia lì la partita». Ma è comunque ottimista sull’andamento dell’epidemia, sebbene rinnovi l’invito alle cautele: «Nei prossimi tempi avremo meno ricoverati e meno morti per Covid, ma rischiamo di avere molti infetti se non ci comportiamo bene. Soprattutto tra i giovani».