Rassoul Bissoultanov, il 26enne russo di origine cecena accusato di aver colpito con un calcio mortale alla testa Niccolò Ciatti il 13 agosto 2017 in una discoteca di Lloret de Mar, sarà presto consegnato alla giustizia italiana. A deciderlo è stata la Germania, che ha accolto la richiesta di estradizione dell’Italia del presunto assassino che era stato arrestato lo scorso 3 agosto sulla base di una mandato di cattura europeo. Bissoultanov, precedentemente arrestato in Spagna, era stato scarcerato per la scadenza dei termini massimi di detenzione preventiva.



Secondo le accuse la notte del 13 agosto 2017 Rassoul Bissoultanov avrebbe inferto un calcio alla testa fatale a Niccolò Ciatti, che si trovava in vacanza in Costa Brava con alcuni amici. Davanti a un locale di Lloret de Mar, dopo aver passato la serata in discoteca, il 22enne era intervenuto per evitare una rissa tra i suoi amici e un gruppo di ceceni. Da lì nacque una colluttazione violenta, con Ciatti che cadde a terra e venne colpito da un calcio alla testa, il cui autore sembrerebbe proprio essere Rassoul Bissoultanov.



Rassoul Bissoultanov estradato, il commento del padre di Niccolò Ciatti

La notizia della richiesta d’estradizione accolto dalla Germania ha lasciato soddisfatta la Farnesina: “La Farnesina esprime grande soddisfazione per la decisione delle Autorità giudiziarie tedesche in merito alla consegna del cittadino russo di origine cecena”. Luigi Ciatti, padre di Niccolò, ai microfoni di Fanpage ha detto la sua sul passo avanti per fare giustizia sulla morte del figlio: “È una buona notizia la sua estradizione. Non riesco a dire sono contento, la contentezza è un’altra cosa, non posso sentirla in mezzo a questa tragedia, però sì, l’estradizione in Italia di Bissoultanov è una buona notizia. Se preferiamo l’Italia alla Spagna, o alla Germania? Vorremmo il luogo dove più a lungo possa rimanere in carcere, e pensiamo che questo luogo possa essere l’Italia. La Spagna si è dimostrata pessima, dopo quattro anni non hanno neanche iniziato il processo, e Bissoultanov alla prima occasione è infatti riuscito a fuggire”.



Luigi Ciatti si augura che venga fatta giustizia: “Noi speriamo in una condanna molto alta, noi vorremmo l’ergastolo. L’assassino non ha nessuna intenzione di riabilitarsi, ma di fuggire, lo ha già dimostrato. Non è pentito, e l’unico posto dove è giusto che stia è in carcere, anche come esempio per altri come lui”. Poi il ricordo della tragedia: “Non riesco a dimenticare le immagini del calcio che ha sferrato a Niccolò, già a terra. Ho davanti agli occhi mio figlio in terra, e lui che a quel punto gli sferra quel calcio dato per uccidere. Quel calcio ce l’ho davanti agli occhi, sempre, non se ne va. L’ho pensato tante volte: avessi potuto, avrei preso il posto di mio figlio”.