L’ultimo libro di Joseph Ratzinger si intitola “La vera Europa. Identità e missione” e sta per uscire in tutte le librerie: si tratta di una raccolta edita da Cantagalli in cui il Papa Emerito ha selezionato diversi testi prodotti negli scorsi anni sull’Europa, in occasione del 50esimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra Santa Sede e Unione Europea.



A far però parlare subito questa nuova uscita è un saggio inedito inserito da Benedetto XVI in cui viene messa in guardia la cristianità dalla ”rivoluzione” che ha superato la sessualità dalla fecondità, ha abolito la distinzione tra i sessi e ha portato all’attenzione come nuovi diritti “imprescindibili” l’eutanasia e le nozze tra coppie omosessuali. Insomma, un testo potenzialmente “incendiario” che viene introdotto da un breve testo di Papa Francesco che parla di un Ratzinger «magnifico nel descrivere la perdita della consapevolezza della sua sacralità, cioè proprio a partire dall’offuscamento della coscienza che siamo creature di Dio». Ampi stralci del testo di Ratzinger si trovano oggi su “La Verità”, che analizza le parti più sensibili riportando il pensiero acuto del Papa-Teologo che già decenni fa aveva inquadrato i pericoli all’orizzonte per l’Europa e la cristianità, e che oggi non fa che raccogliere i “frutti” di quei moniti.



“EUTANASIA E NOZZE GAY, UOMO VERSO L’AUTODISTRUZIONE”

«Con la legalizzazione in sedici Stati europei del “matrimonio omosessuale”, il tema matrimonio e famiglia ha assunto una nuova dimensione che non si può certo ignorare», scrive Ratzinger nel nuovo saggio contenuto nel libro sull’Europa, allarmato sulla «deformazione della coscienza» ormai penetrata in settori del popolo cattolico, «il concetto di “matrimonio omosessuale” è in contraddizione con tutte le culture del- l’umanità che si sono succedute sino a oggi, e significa dunque una rivoluzione culturale che si contrappone a tutta la tradizione dell’umanità sino a oggi». La vera “rivoluzione” di cui Papa Benedetto XVI tratta con allarme è la differenza tra i sessi abolita nella nuova concezione di “umanesimo” contemporaneo, attento ai diritti e contro ogni discriminazione: «l’esistenza dell’uomo – nel modo di maschio e femmina – è ordinata alla procreazione, nonché il fatto che la comunità di maschio e femmina e l’apertura alla trasmissione della vita determinano l’essenza di quello che è chiamato matrimonio. La certezza di fondo per cui l’uomo esiste come maschio e femmina». Secondo la fulgida analisi dell’anziano Pontefice, l’origine di questa “rivoluzione” che dà oggi il via alla cultura pro-LGBT, nasce dall’introduzione della pillola come possibilità di separare «la fecondità e la sessualità». Secondo Ratzinger, «Questa separazione significa, infatti, che in questo modo tutte le forme di sessualità sono equiparate. Non esiste più alcun criterio di fondo. Questo nuovo messaggio, contenuto nell’invenzione della pillola, ha profondamente trasformato la coscienza degli uomini, all’inizio lentamente, poi sempre più chiaramente». Questo ha portato la coscienza e cultura europea a considerare il figlio, la nuova vita che nasce, come non più un «dono ricevuto», ma un «prodotto pianificato del nostro fare»: su questa “rivoluzione” dei corpi, non può rimanere fuori il tema dell’eutanasia, e infatti il Papa lo inserisce al termine della sua riflessione. «Quello che si può fare, lo si può anche distruggere», riassume brillantemente il Papa Emerito: «la crescente tendenza al suicidio come fine pianificata della propria vita è parte integrante del trend descritto». Come poter trovare in tutto questo un’ancora per rimanere a galla e rilanciarsi nel mondo contemporaneo? Secondo Ratzinger serve una nuova ecologia integrale dell’uomo: «Il movimento ecologico ha scoperto il limite di quello che si può fare e ha riconosciuto che la “natura” stabilisce per noi una misura che non possiamo impunemente ignorare. Purtroppo non si è ancora concretizzata “l’ecologia dell’uomo”. Anche l’uomo possiede una “natura” che gli è stata data, e il violentarla o il negarla conduce all’autodistruzione. Proprio di questo si tratta anche nel caso della creazione dell’uomo come maschio e femmina, che viene ignorata nel postulato del “matrimonio omosessuale”. Mi sembra che sia importante riflettere sulla questione secondo quest’ordine di grandezza. Solo così renderemo giustizia di fronte a Dio del compito affidatoci per l’uomo».

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