Ratzinger ha difficoltà a parlare, ormai lo fa poco. Lo rivela il neo cardinale maltese, Mario Grech, in merito alla visita a Benedetto XVI avvenuta sabato scorso al termine del Concistoro. Ma è stato lo stesso Papa emerito ad aggiornare sulle sue condizioni di salute. All’inizio dell’incontro con Papa Francesco e i nuovi cardinali ha spiegato: «Il Signore mi ha tolto la parola per farmi apprezzare il silenzio». Queste le parole riportate da Grech a Vatican News. Il porporato ha poi aggiunto: «Ha cercato di incoraggiarci per andare avanti nell’avventura con il Signore». Nell’intervista ha confessato di aver vissuto «un momento di gioia» quando si è ritrovato con Ratzinger. Tra di loro c’è, infatti, grande affetto: «Ha creduto in me e mi ha creato vescovo nel 2006». Grech ha provato poi a spiegare quanto è stata significativo l’incontro per tutti: «Vedere questo Pastore, quest’uomo, con gli anni che pesano, ma allo stesso tempo lucido e sorridente e con la voglia di comunicare l’esperienza che lui sta facendo dello Spirito, ci ha incoraggiato molto».



CARD. GRECH “RATZINGER NON PARLA PIÙ”

Il Papa emerito non parla come prima, ma riesce comunque a mandare il suo messaggio. Infatti, i nuovi cardinali hanno ricevuto le sue indicazioni. Monsignor Gaenswein qualche settimana fa aveva raccontato che Ratzinger continua a passeggiare nei giardini vaticani, anche se ora ha bisogno di un ausilio. L’ex Santo Padre però non ha voluto rinunciare ad una delle sue più note abitudini. In questi mesi sono circolate diverse voci sulle condizioni di salute di Benedetto XVI, alcune delle quali però sono state smentite nettamente. Altre invece hanno trovato conferma, come nel caso della malattia dermatologica contratta forse in seguito al viaggio in Germania al capezzale del fratello Georg. Ratzinger ha superato anche quella patologia, poi però ha dovuto affrontare la morte di suo fratello. Ora ha a che fare con il silenzio, che però ha un valore spirituale molto importante per la religione cristiano-cattolica. E lo ha ricordato infatti ai nuovi cardinali.

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