Era il 28 febbraio 2013 quando Papa Benedetto XVI sconvolse il mondo e la Chiesa con le sue dimissioni: a 8 anni di distanza, l’anziano Papa Emerito Joseph Ratzinger rilascia una lunga intervista al Corriere della Sera dove non si tira indietro su nessun argomento, anche quelli più spinosi come proprio le sue dimissioni e le fatiche della Chiesa nei tempi iper-secolarizzati di oggi. «Non ci sono due Papi. Il Papa è uno solo…», ha spiegato con un filo di voce l’ex Cardinal del Sant’Uffizio al direttore del CorSera Luciano Fontana e all’inviato Massimo Franco.
«È stata una decisione difficile. Ma l’ho presa in piena coscienza, e credo di avere fatto bene» racconta Ratinzger, aggiungendo un riferimento che farà certamente discutere «Alcuni miei amici un po’ “fanatici” sono ancora arrabbiati, non hanno voluto accettare la mia scelta. Penso alle teorie cospirative che l’hanno seguita: chi ha detto che è stato per colpa dello scandalo di Vatileaks, chi di un complotto della lobby gay, chi del caso del teologo conservatore lefebvriano Richard Williamson. Non vogliono credere a una scelta compiuta consapevolmente. Ma la mia coscienza è a posto». Le condizioni di salute sono molto precarie, la voce alle volte “sparisce” con il segretario monsignor Georg Gaenswein che allora “traduce” le frasi dell’amico Pontefice: Benedetto XVI si è già vaccinato al Covid ma non lesina commenti e preghiere sull’attuale situazione pandemica mondiale, «ho appena rivisto il Cardinal Gualtiero Bassetti e mi ha detto che ora sta molto meglio. L’ho trovato bene».
L’ATTACCO DI RATZINGER ALLE POLITICHE GENDER DI BIDEN
Arriva a parlare anche di politica, come spesso accade a tavola con le sue 4 “Memores” (donne consacrate laiche della Fraternità di Comunione e Liberazione) e con lo stesso Georg: così racconta il Corriere, «Mario Draghi speriamo che riesca a risolvere la crisi. È un uomo molto stimato anche in Germania». Il Papa Emerito dice di pregare costantemente per l’imminente viaggio in Iraq di Papa Francesco, reputandolo un momento chiave per la vita della Chiesa (e non solo) «viaggio molto importante. Purtroppo cade in un momento molto difficile che lo rende anche un viaggio pericoloso: per ragioni di sicurezza e per il Covid. E poi c’è la situazione irachena instabile. Accompagnerò Francesco con la mia preghiera».
Chiosa finale sempre per la politica estera, ma questa volta Oltre Oceano con il cambio della guardia Trump-Biden salutata con favore dal Pontefice Jorge Mario Bergoglio: anche a Ratzinger l’avvento di un altro presidente americano cattolico dopo Kennedy è salutata con piacere, con però un netto distinguo. «È vero, è cattolico e osservante. E personalmente è contro l’aborto», osserva il Papa Emerito, con nota di disappunto alle politiche molto liberal già contestate di recente dall’episcopato Usa «Ma come presidente, tende a presentarsi in continuità con la linea del Partito democratico… E sulla politica gender non abbiamo ancora capito bene quale sia la sua posizione».