Sempre lucido, sempre attivo nonostante la sua veneranda età, il papa emerito Benedetto XVI ha inviato un messaggio personale alla Commissione teologica internazionale, che lui stesso ha guidato per quasi la metà dei suoi 50 anni di storia. Allora Joseph Ratzinger, Benedetto XVI è stato presidente dal 1982 al 2005 come Prefetto della dottrina della fede durante il pontificato di San Giovanni Paolo II. Fu inizialmente nominato membro della Commissione da Paolo VI nel 1969 insieme a fra gli altri Henri de Lubac, Karl Rahner, Yves Congar, Hans Urs von Balthasar. Lo scorso 28 novembre si è tenuta presso la Pontificia università Lateranense un evento in occasione del 50esimo anniversario della fondazione. “Solo l’umiltà può trovare la Verità, e la Verità a sua volta è il fondamento dell’Amore, da cui alla fine tutto dipende”, ha scritto Benedetto XVI in un messaggio letto ad alta voce alla Commissione Teologica Internazionale, aggiungendo la sua gratitudine per ciò che è stato realizzato in mezzo secolo “anche con tutte le inadeguatezze della condizione umana”.



LA TEOLOGIA MORALE

Benedetto ha ricordato i suoi inizi e i suoi compagni: “A parte Hans Urs von Balthasar, era soprattutto Louis Bouyer, che come convertito e monaco, aveva una personalità estremamente testarda e, a causa della sua spensierata franchezza, non piaceva a molti vescovi, ma era un grande collaboratore di un incredibile vastità di conoscenza ”, ricordando anche Marie-Joseph Le Guillou. Ha poi ricordato il conflitto interno sul fatto che la Chiesa cattolica dovesse essere un membro del Consiglio mondiale delle chiese di Ginevra, che alla fine portò Rahner e Johannes Feiner a lasciare la commissione. “Accanto alle domande relative al rapporto tra il Magistero della Chiesa e l’insegnamento della teologia, una delle principali aree di lavoro della commissione teologica è sempre stata il problema della teologia morale”, ha scritto Benedetto. Ha quindi spiegato che la Commissione nonostante gli sforzi non riuscì a raggiungere una unità morale di teologia e teologi nel mondo. Il papa emerito ha scritto che, nonostante ciò, la commissione è diventata una voce ascoltata oggi, e ciò indica quindi una comprensione di base che “in questo momento storico deve seguire un serio sforzo teologico”.

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