Raoul Bova e il nuoto, un rapporto speciale tra l’attore e questo sport che ha segnato senza alcun dubbio la sua vita al punto da dedicargli anche un libro dal titolo “Le regole dell’acqua” e anche un film. “Il nuoto è stata la prima lingua che ho avuto a disposizione per interpretare la vita” – racconta l’attore sex symbol che ha aggiunto – “mi ha insegnato ad ascoltare il mio corpo, sentirlo scivolare e prendere velocità, muoversi in un mondo in cui la gravità è impercettibile, perché è l’acqua che comanda, che sia un mare, un lago, un fiume, una piscina”. Non solo, parlando della sport e dell’acqua ha aggiunto: “il mondo del nuoto è stato un serbatoio fantastico di lezioni di vita. Alcune le ho capite allora. Altre sono diventate più chiare col tempo”.



L’acqua è il cuore pulsante del suo libro “Le regole dell’acqua” pubblicato lo scorso anno in cui ha raccontato un lato inedito di se: “è un po’ come fosse un diario. Ho sempre scritto, fin da quando avevo 12 anni: raccontavo gli allenamenti in piscina, le sensazioni, i rapporti con i miei genitori. Era un modo per prepararmi psicologicamente a quello che sarebbe stato il domani. Adesso l’ho fatto per dare voce a una riflessione che avevo dentro da parecchio tempo, e anche perché scrivere un libro era il sogno di mio papà e io sono stato il tramite per realizzare il suo desiderio”.



Raoul Bova e le regole dell’acqua: “La disciplina nello sport mi ha insegnato questo”

Non solo, Raoul Bova parlando del suo libro “Le regole dell’acqua” ha precisato quanto le regole abbiano una loro importanza: “se mi guardo intorno vedo quanto sia difficile rispettarle. Eppure in quest’ultimo periodo, in cui una serie di eventi mi ha fatto mancare la terra sotto i piedi, mi hanno salvato: la disciplina, avere cura di me, volermi bene. Se arriva una tempesta che ti travolge, ma sei presente a te stesso, puoi trovare la via per uscirne recuperando lucidità e forza. La disciplina nello sport mi ha insegnato questo”. L’amore per l’acqua e il nuoto l’hanno spinto anche a pensare ad un film con la partecipazione di due campioni: Massimiliano Rosolino e Manuel Bortuzzo. “Racconteremo il nuoto” ha detto l’attore, “cosa spinge un bimbo di cinque anni a tuffarsi in piscina, a continuare a fare sacrifici e rinunciare alla sua vita per allenarsi in vista di un obiettivo. C’è chi riesce a centrare l’obiettivo” – precisando – “chi diventa campione entra in un Olimpo, deve vestire il costume di eroe ed è costretto a esserlo sempre. I campioni non riescono quasi mai ad adattarsi a una vita normale”. Una storia di vita, ma anche di cronaca visto che c’è anche la storia di Manuel Bortuzzo: “sono sicuro che tornerà a nuotare”.

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