Un rave party abusivo è in corso a Roma, nel parco vicino alle centrali Terme di Caracalla. Come riporta il quotidiano “La Repubblica”, più di duecento persone si sono date appuntamento in loco per una festa all’aria aperta e in pieno giorno. Gli attivisti la definiscono un taz, ovvero una zona temporaneamente autonoma, e alle 15 la polizia ha circondato i partecipanti, impedendo ad altri di accedere alla location, chiedendo agli organizzatori di spostare l’evento in un’altra area cittadina, quale il Circo Massimo.



La testata giornalistica sopra menzionata ha riferito che il rave party abusivo è stato lanciato nei giorni scorsi per mezzo di una locandina social, destinata “a chi suona, a chi balla, a chi lotta, a chi studia, a chi lavora, a chi abita, a chi occupa”. Il tutto è nato per manifestare contro il decreto Rave: “Il governo Meloni ha dichiarato guerra ai poveri, mostrando la faccia feroce contro le persone comuni, garantendo impunità a poteri forti e padroni (…). Oggi è toccato ai rave, ma domani toccherà a chi occupa le scuole, le università, le fabbriche, le case, a chi sceglie di scendere in strada, a chi decide di lottare e a chi non ha scelta”.



RAVE PARTY ABUSIVO A ROMA (CARACALLA): FORSE A ORGANIZZARLO UN GRUPPO AMBIENTALISTA

Il rave party abusivo in corso a Roma (Caracalla) rientrerebbe in realtà all’interno di una più ampia protesta a livello nazionale, che coinvolge altre grandi città del Belpaese. Tra queste, figurano senza dubbio Torino, Bologna e Napoli, dove sono in programma street parade contro il decreto anti-rave. Tuttavia, nella Capitale la situazione sembra essere sfuggita di mano, in quanto la manifestazione si è trasformata in un’autentica festa non autorizzata.

“La Repubblica”, a tal proposito, ha scritto: Nessun annuncio, nessuna autorizzazione. Un muro di casse che pompano tekno e pure il bar. Dalle informazioni in possesso della polizia, a organizzare il rave sarebbe stato un gruppo ambientalista”.