Il rave party di Torino, iniziato nelle scorse ore con migliaia di persone – si dice dai 4 ai 6mila giovani provenienti non solo da tutt’Italia, ma anche da Olanda e Francia – radunate presso una ex fabbrica che sorge fra Nichelino e Borgaretto, alle porte del capoluogo sabaudo. Un evento che dovrebbe proseguire, stando a quanto si apprende, fino a martedì e che non ha registrato un numero superiore di partecipanti soltanto grazie all’intervento di polizia e carabinieri, che hanno bloccato le vie d’accesso al luogo di ritrovo, fermando – pare – altri 10mila giovani e rimediando ferite (due poliziotti del Reparto Mobile sono stati colpiti da oggetti e petardi).



Nella riunione convocata dal prefetto torinese, Claudio Palomba, si è deciso di non procedere con lo sgombero forzato, ma di lasciare defluire i partecipanti. Il sindaco di Nichelino, Giampiero Tolardo, presenta all’incontro con il prefetto, ha riferito quanto segue: “Questa notte ci sono state delle difficoltà, con la tangenziale che è stata bloccata, ma ora la viabilità è tornata regolare. La situazione è complessa, ma è ben gestita e sotto controllo”.



RAVE PARTY TORINO, GIORGIA MELONI SI SCAGLIA CONTRO IL MINISTRO LAMORGESE: “PUGNO DURO SOLO CON I LAVORATORI”

Nel contempo, si sono registrate le polemiche a livello politico, con Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, che ha attaccato il ministro Luciana Lamorgese: “Ormai questa gente ha capito che con un ministro dell’Interno come il nostro tutto è consentito. Pugno duro con i lavoratori in piazza, carta bianca per facinorosi o chiunque voglia organizzare mega party illegali: questo è il modello Lamorgese”.

Reazione analoga per il leader della Lega, Matteo Salvini: “Altro rave party abusivo, altra violenza e poliziotti feriti. Il ministro Lamorgese venga subito a riferire in Parlamento, se non è in grado di garantire l’ordine pubblico e il rispetto delle regole lasci il posto ad altri”. Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, si dice preoccupato per l’aspetto sanitario: “Questo non è divertirsi, significa non avere rispetto delle regole e anche del sacrificio che tutti stiamo facendo per superare la pandemia, perché un rave party clandestino rappresenta un rischio enorme di contagio”.