Nel caso in cui un contribuente non sia riuscito a provvedere ad effettuare la dichiarazione dei redditi, è possibile presentare il ravvedimento operoso entro e non oltre il 28 febbraio 2023. Ecco come funziona e quali sono le sanzioni.

Ravvedimento operoso: ultimi giorni per mettersi in regola

Il fisco italiano prevede una via d’uscita anche per chi sbaglia, ad esempio in caso di dichiarazione dei redditi tardiva presentata entro il 30 novembre 2022 sarà possibile procedere al ravvedimento operoso per sanare tutti gli adempimenti.



In questo modo sarà possibile consentire al contribuente di regolarizzare la sua posizione fruire delle riduzioni di sanzioni.

Naturalmente non bisognerà farsi sfuggire la data del 28 febbraio 2022, poiché quest’ultima rappresenta l’ultima disponibile per poter sanare immediatamente la propria posizione fiscale punto entro il 28 febbraio 2023 sarà necessario quindi presentare la dichiarazione dei redditi per il periodo d’imposta relativo al 2021. Il modello redditi infatti deve essere presentato entro 90 giorni dalla scadenza ordinaria.
Chi non dovesse rispettare questa data avrai evaso in via definitiva la propria dichiarazione dei redditi.



Ravvedimento operoso: chi non rispetta la scadenza pagherà fino al 240% in più

Le sanzioni relative al ravvedimento operoso, cambiano in base alla situazione del contribuente. Se si tratta di una presentazione tardiva il pagamento delle imposte è stato ovviamente effettuato con ritardo. In questo caso la sanzione è 25 euro, quindi un decimo della sanzione minima prevista il codice tributo relativo è 89 11. Nel caso di dichiarazione tardiva con imposte dovute, la sanzione è 25 euro per i versamenti non effettuati sarà però necessario corrispondere una sanzione dello 0,2% per ogni giorno di ritardo fino al quattordicesimo del 3% in caso di regolarizzazione nei 30 giorni successivi alla scadenza punto del 3,75% se la regolarizzazione viene effettuata oltre i 30 giorni dall’originale scadenza del tributo.



Nel caso di mancata presentazione della dichiarazione dei redditi con inadempimento definitivo e quindi non sanato entro il 28 febbraio 2023, si applicherà una sanzione amministrativa del 120% fino al 240% con un minimo di 250 euro , ma qualora non siano dovute le imposte la sanzione andrà da 250.000 euro e sarà raddoppiata per tutti i soggetti obbligati alla tenuta di scritture contabili.