Razzante: “Abolizione del 41-bis…”

Ranieri Razzante, esperto di criminalità organizzata e direttore del Centro di Ricerca sulla Sicurezza e il Terrorismo, ha parlato sulle pagine di Libero della minaccia anarchica, tornata a far sentire forte la propria voce dopo l’esplosione del caso Cospito, ormai al centro dell’agenda politica. L’anarchico ha superato i 100 giorni di sciopero della fame per protestare contro il regime carcerario del 41-bis, al quale è sottoposto: “Siamo davanti a una nuova e pericolosa alleanza. Due mondo, anarco-insurrezionalismo e mafie, i cui obiettivi e contesti sono apparentemente distanti e distinti, hanno trovato un minimo comune denominatore: l’abolizione del 41-bis“.



Secondo l’esperto, è giusto il pugno duro adottato da Palazzo Chigi sull’ergastolo ostativo e il regime in questione. “C’è lo stato e poi c’è il governo Meloni che per la sua intransigenza forse infastidisce qualcuno. In ogni caso, voglio ricordare che il concetto di “Stato” è talmente ampio e denso di significati giuridici e politici, oltre che sociologici, da far rabbrividire all’idea che possa essere in pericolo la sua integrità. C’è chi lo pensa astratto ma lo Stato siamo noi”.



Razzante: “Cospito è un terrorista, lo dice la magistratura”

Secondo Razzante, “Cospito è stato qualificato dalla magistratura, insieme al suo movimento, come un terrorista: le sue azioni e i suoi proclami rispondono alle fattispecie penali in questione. La rete, nella sua esistenza, è acclarata e continua a minacciare ovunque in Europa. Sono evidenze investigative e giudiziarie indubitabili, come mi pare riaffermino i provvedimenti del Tribunale di sorveglianza di Roma e la Procura di Torino“. Le minacce degli anarchici, secondo l’esperto di criminalità organizzata, “sono dirette sì alle istituzioni ma anche e soprattutto ad un pubblico di potenziali fiancheggiatori”.



A detta del direttore del Centro di Ricerca sulla Sicurezza e il Terrorismo, “Servono a dare all’esterno la rappresentazione di quanto siano “fighi” questi pensatori  nemmeno post-moderni, che ci ripropongono modelli antichi e sconfitti di lotta di classe, per intercettare consenso ed emulazione. Basta guardare a quanto accaduto a La Sapienza”. Secondo Razzante, “A modo loro, anarchici e mafiosi sono entrambi soggetti eversivi, che non riconoscono lo Stato di diritto. Revocare il 41-bis e l’ergastolo ostativo sarebbe un regalo alle mafie e ai terroristi. Bisogna dirlo con chiarezza”.