È di nuovo scontro politico sul reddito di cittadinanza. Se ne è parlato al forum Ambrosetti a Cernobbio, dove il leader M5s Giuseppe Conte è intervenuto in collegamento. «C’è chi ne propone l’abolizione, ma è una misura di necessità non solo di civiltà, non possiamo tornare indietro», ha dichiarato l’ex premier, che però si è detto disponibile a discutere di «modifiche che valgano a migliorarne ancor di più l’efficacia». Di parere diverso è Giorgia Meloni, che ha definito il reddito di cittadinanza «metadone di Stato». Per la leader di Fratelli d’Italia non è una misura di sviluppo, per questo va abolita. «Non è mantenendo le persone nella situazione di difficoltà che si migliora la loro condizione ma è creando attorno a loro le condizioni per uscirne».



La replica di Giuseppe Conte è arrivata dalla Festa del Fatto Quotidiano. «Ovviamente immagino che la Meloni non volesse offendere, non sono così semplicistico e strumentale, ma è un’espressione volgare, forte, mentre bisogna lavorare per l’inclusione».

SALVINI, LETTA E ORLANDO SU REDDITO DI CITTADINANZA

Sullo sfondo le dichiarazioni di Matteo Salvini che, a margine del suo intervento a Cernobbio, ha ribadito la sua intenzione ad andare avanti con la proposta di legge per eliminare il reddito di cittadinanza. «Sono 8 miliardi di euro mal spesi che devo tornare nel settore produttivo per creare lavoro vero e non assistenza». Di parere completamente diverso è Enrico Letta, secondo cui la posizione del Partito democratico è la stessa del presidente del Consiglio Mario Draghi. «Siamo a favore che si modifichi o si migliori. Si parta dalle cose che non hanno funzionato e si mantenga però un intervento a favore della povertà che esiste nel nostro Paese». Inoltre, ha precisato che il reddito di cittadinanza, sebbene sia stato pensato come intervento a favore dell’occupazione, si è rivelato invece «un intervento di contrasto alla povertà». Da qui la necessità di procedere con delle modifiche.



Ma anche il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha risposto a Giorgia Meloni. «Non rispondo, perché chi usa queste metafore probabilmente non si rende conto di che cosa è la povertà». D’altra parte, è aperto a discutere di modifiche: «Ma credo che sarebbe un passo indietro per il nostro Paese se tornasse ad essere tra i pochi paesi che non ha uno strumento di contrasto alla povertà».

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