Ieri – mercoledì 17 luglio 2024 – era attesissimo il tradizionale King’s Speech tenuto (per la prima volta nella sua reggenza reale) da Re Carlo III che in veste di capo dello Stato ha presentato alla nazione il programma politico del nuovo premier Keir Starmer: il punto chiave del discorso – uno dei più lunghi che siano mai stati pronunciati dai sovrani – è che il Regno Unito procederà nei prossimi mesi su di una strada completamente diversa da quella battuta negli ultimi anni di governo in mano al partito Tory. Dall’immigrazione, passando poi anche per le nuove imprese statali, i rapporti con gli alleati e l’immancabile posizione rispetto ai conflitti globali, Re Carlo III ha parlato per quasi 13 minuti, riassumendo a grandissimi linee tutte e 35 le bozze di legge che il governo intende approvare nel corso del prossimo anno.
Il programma Laburista lavorerà attorno a tre principi chiave: “Sicurezza – ha spiegato il Re -, equità ed opportunità per tutti” perseguendo la missione finale ed imprescindibile di garantire al paese “la crescita economica. Il mio governo cercherà una nuova partnership – ha continuato Re Carlo III – sia con le imprese che con i lavoratori e aiuterà il Paese a superare le (..) sfide”, citando in particolare “il costo della vita” e “la creazioni di ricchezza per tutte le comunità”.
Il discorso di Re Carlo III, cos’ha detto: immigrazione, Nato, Ue ed economia
Entrando nel vivo del discorso di Re Carlo III: una parte delle proposte avanzate dal Laburisti riguarderà una profonda revisione del sistema di immigrazione e accoglienza con l’obiettivo di “rafforzare i confini e rendere le strade più sicure” grazie ad un “nuovo comando per la sicurezza delle frontiere” che godrà dei “poteri di antiterrorismo per contrastare la criminalità organizzata” dietro all’afflusso illegale di migranti; il tutto – ha promesso ancora Re Carlo III concludendo il discorso sull’immigrazione – senza sistemi come la deportazione in Ruanda proposta dall’ormai ex governo di Rishi Sunak.
Sul fronte dell’economia locale, i Laburisti – poi – intendono recuperare il controllo pubblico sulle ferrovie inglesi dopo decenni di gestione in mano a diverse aziende private e promuovere “una transizione verso l’energia pulita” attraverso una nuova impresa pubblica; incoraggiando al contempo “investimenti nell’industria, competenze e nuove tecnologie”. Sul capitolo riservato ai paesi alleati, Re Carlo III ha promesso di “ripristinare le relazioni con i partner europei” puntando in particolare alle “relazioni commerciali” e agli investimenti inglesi “con l’Unione”, ma il tutto senza superare o abbandonare la Brexit e l’indipendenza economica sul piano internazionale; mentre parlando della Nato il sovrano ha citato la “difesa [dei] valori comuni”, un “impegno (..) incrollabile” e – soprattutto – il mantenimento “di forze armate forti, incluso il deterrente nucleare“.