Sta diventando ormai consuetudine per le piattaforme streaming non sparare tutte le puntate delle serie tv in una botta sola, tre o quattro inizialmente e poi una alla settimana, retaggio della tv generalista delle fiction seriali. Il 14 dicembre Prime Video ha pubblicato la seconda stagione di Reacher confermando la messa in produzione della terza. È la serie tv più vista sulla piattaforma di Amazon del 2023.



La prima stagione è stata tratta da “Zona Pericolosa” (2000 in Italia, 1997 negli States), romanzo d’apertura della saga scritta da Lee Child, in cui, oltre a seguire la storia originale del libro, vi erano molti flashback che riassumevano la vita di Reacher, chiamato sempre per cognome dalla madre, carattere non arrendevole che alle ingiustizie e al bullismo rispondeva con gli sganassoni. Nato in Germania, dove il padre era in servizio nei Marines, vagò con la famiglia in varie basi militari d’Europa e Usa. Scelse West Point, visse la sua vita professionale in tuta mimetica finché stanco della burocrazia e del solo esercito se ne andò in cerca di libertà: conoscere la vita reale e la sua nazione che non aveva mai veramente visto e vissuto.



Senza legami, casa, auto, si sposta casualmente o motivato da guizzi occasionali per gli States in autostop o bus a lunga percorrenza. Indossa vestiti usati che lava sotto la doccia e che cambia e butta quando inservibili, dorme in motel a basso prezzo, mangia come un leone perché uno dei suoi detti acquisiti nell’esercito è Mangia quando puoi insieme a Dormi quando puoi.

Ha un’intelligenza acuta e matematica, cultura, s’informa e sa un po di tutto, da ex militare maneggia alla perfezione tutte le armi. È attentissimo ai dettagli.

Divide il mondo in buoni e cattivi. La sua etica è quella di annientare il male del mondo, di non girarsi dall’altra parte quando accade qualcosa di ingiusto, anzi di andare fino in fondo e risolvere le situazioni con la forza. Non fa prigionieri e se capisce che il cattivone può trovare delle scappatoie legali lo fredda senza pensarci due volte.



Quasi tutti i libri con Jack Reacher hanno questa trama: arriva in un paese sparso nel nulla in maniera casuale e si ritrova di solito involontariamente in qualche guazzabuglio malavitoso. Visto con sospetto dalla polizia locale poi risolve i problemi. E se ne va.

Non ha legami, ma muovendosi continuamente conosce tanta gente. In ogni romanzo c’è una donna che cade ai suoi piedi sapendo che sistemate le cose se ne andrà per la sua strada. E così avviene.

Se nella prima stagione, per inquadrare il personaggio, si ripercorre anche la sua vita giovanile, la seconda serie è tratta dal romanzo “Vendetta a freddo” (2007), dove viene raccontata quella nell’esercito con la squadra di polizia militare ai suoi ordini e con 151 casi risolti. Perciò abbiamo molti flashback in caserma: la costituzione del gruppo, i profili dei componenti, i rapporti che pian piano crescono sia professionalmente che come amicizia. Condivideva con essi tutto in piena fiducia, era la sua famiglia.

Tutti sono ora fuori dall’esercito, ma, a parte il nostro, si occupano sempre di indagini e investigazioni. Reacher si ritrova con Frances Neagley (che abbiamo visto nella prima serie), David O’Donnell (un tempo libertino e cazzaro, ora sposato con due figli), Karla Dixon (bella mora che lavora sotto copertura).

Il grosso vagabondo si accorge che, dopo una decina d’anni che non vedeva più i suoi uomini, questi avevano avuto al contrario di lui una vita regolare. E questo lo fa pensare. Ha anche una fiammata con la Dixon, sempre tenuta spenta durante il periodo militare in quanto era lui era il suo diretto superiore. Schiena dritta su tutto insomma.

Si ritrovano perché un componente della vecchia squadra è stato trovato morto, gettato da un elicottero. Poi scoprono che altri due ex del team sono stati uccisi mentre Tony Swan è sparito. Qualcuno vuole eliminare la vecchia unità?

Inizia perciò la caccia al nemico che viene subito fatto apparire. Un intrigo di soldi, potere, armi e terrorismo. A Reacher e al gruppo si affianca nelle indagini un pulotto duro e puro come il nostro biondo. Vi è la figura del killer assoldato dai cattivoni sulle cui tracce sono in caccia i mastini dell’ex maggiore.

C’è azione, viaggi continui e violenza. Tutti loro menano e sparano alla grande.

Si alimenta in Reacher il dubbio che l’ex compagno Tony Swan, che un tempo si era frapposto tra lui e una pallottola salvadolo, abbia saltato la barricata. E questo lo sfiducia, ma il suo desiderio di verità e giustizia è sopra tutto. Insieme alla violenza per raggiungere l’obiettivo finale.

È un western moderno con il cowboy che provocato si muove per appianare le ingiustizie. Prima spara e poi parla (spesso neppure).

In due puntate per esigenze narrative è costretto a vestire con completo, camicia bianca, cravatta e scarpe nere lucide, un outfit che appena potrà cambierà coi soliti vestiti da strada.

A lato di ogni puntata sono pubblicati gli extra, tutti da tre minuti, esaustivi, veloci, con interviste dei dei protagonisti. Una buona idea.

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