BONELLI ANNUNCIA LA PROPOSTA DI LEGGE SUL REATO DI NEGAZIONISMO CLIMATICO
Preconizzato da alcuni, temuto da altri, potrebbe essere in futuro gravato su tutti: i Verdi hanno annunciato una prossima proposta di legge che introduca in Italia il reato di negazionismo climatico. Attaccando il Governo sul tema del cambiamento climatico, il portavoce di Verdi-Sinistra Angelo Bonelli lo dice con chiarezza: «serve il reato di negazionismo climatico perché chi mistifica, specialmente se ha ruoli istituzionali, fa più danni di grandine, alluvione, caldo e siccità».
Nei giorni in cui l’ondata di calore (mista ai temporali tremendi che stanno colpendo il Nord-Est) trova le prime pagine e l’attenzione di tutte le tv, Bonelli con i Verdi e la Sinistra Italiana di Fratoianni intende lanciare una sorta di reato d’opinione per chi osa mettere in dubbio che il clima e il maltempo non siano per forza inseriti nella narrazione “climatista” avviata a livello mediatico da Greta Thunberg. Mentre il vicepresidente (uscente) della Commissione Ue Frans Timmermans ha sempre minacciato provvedimenti su chi dovesse negare il cambiamento climatico, Bonelli intende passare all’azione: «L’Italia è diventato un hotspot climatico, con una crescente serie di eventi meteorologici estremi che hanno causato danni ingenti in tutto il Paese. Nel Veneto e in Trentino, violenti temporali con grandinate grandi come palle da tennis hanno distrutto case, auto e coltivazioni, provocando 110 feriti, mentre nel sud e nel centro, si sono raggiunte temperature record di 40 gradi. Tuttavia, per questo governo negazionista e climafreghista, il nemico su cui concentrarsi sono gli ecologisti e la transizione ecologica, continuando con la retorica degli ‘ultrà del fanatismo ecologista».
NEGAZIONISMO CLIMATICO, L’ANNUNCIO LIBERTICIDA E IL RISCHIO PER IL REATO D’OPINIONE
Il co-portavoce di Europa Verde assieme a Eleonora Evi lancia ancora il guanto di sfida al Governo Meloni: «lei e il suo governo siete l’espressione del fanatismo negazionista climatico, che accusa gli ambientalisti di voler impoverire le persone, quando solo in poco più di 6 mesi lo Stato ha dovuto spendere 10 miliardi di euro per danni climatici sottraendoli alla sanità, ai trasporti e alla transizione ecologica». Dalle direttive ecologiste Ue che rischiano di mettere in ginocchio il futuro dell’economia europea alle battaglie con proteste scandalose di “Ultima Generazione”, fino allo scontro-scomunica di chiunque a livello mediatico osi provare a far sorgere qualche dubbio sulle granitiche certezze del climatismo, il prossimo futuro potrebbe davvero essere segnato dal ritorno inquietante di un reato d’opinione nudo e crudo.
La mossa di Bonelli e dei Verdi difficile trovi spazio in Parlamento con la maggioranza di Centrodestra, ma cosa accadrà quando nel prossimo futuro cambierà inevitabilmente il “vento politico” in Italia? Il deputato lo dice senza mezzi termini: «Presenterò una proposta di legge che introduce il reato di negazionismo climatico. Si dovrebbe cominciare ad ammettere che il negazionismo climatico non è differente rispetto ad altri tipi di negazionismo». Il punto è capire quanto possa attecchire nella popolazione e nei media una proposta di legge liberticida come questa: attenzione, qui non si intende sdoganare un’ideologia contraria al climatismo che non veda i rischi dell’ambiente e della natura per il futuro. Serve come sempre equilibrio, studi scientifici e cultura per poter ragionare su una natura che dovrà giocoforza essere “controllata” dall’uomo, altrimenti l’umanità stessa rischierebbe – lì sì – la catastrofe prossima all’estinzione. Serve non terrorizzare, come racconta perfettamente in questi giorni il meteorologo di La7 Paolo Sottocorona che da esperto in materia si è permesso di dire che il calo è forte ma non è sempre “record”. Pensare che chiunque, come Sottocorona o il prof. Franco Battaglia (o semplicemente scrivendo un articolo come questo, ndr), proverà a discutere e studiare tesi non perfettamente collimanti con l’ecologia “politicamente corretta” sia possibile denunciarlo e incarcerarlo non ci porta con le lancette dell’orologio nel futuro, ma nel più becero passato preconizzato da George Orwell nel concetto di “psicoreato”. Si chiama ideologia e di norma sfocia in una dittatura se non viene compresa in tempo.