Le recensioni online sono diventate, negli ultimi anni, una vera e propria leva fondamentale del commercio digitale e non, in grado di determinare il successo o il fallimento di un brand, di un prodotto, di un ristorante o di un negozio. Non a caso, secondo un recente indagine circa un tre consumatori su quattro le consultano sempre prima di acquistare un nuovo prodotto o negozio online, puntando ovviamente soprattutto su quelle positive.



L’indagine sulle recensioni online è stata condotta da SEO BrightLocal, e dimostra che il 77% dei consumatori le consulta sempre prima di acquistare qualcosa sul web, mentre il 75% si fida di un prodotto o di un negozio solamente a fronte di recensioni positive. Tuttavia, la dura realtà di questo mondo è dimostrata da un altro report, di BusinessDIT, intitolato ‘The state of fake online review“, secondo il quale il 30% delle recensioni online sono da considerarsi false. In altri termini, le recensioni hanno influenzato (positivamente o negativamente) il mercato digitale per circa 152 miliardi di dollari. In Italia, invece, spiega il direttore del centro studi Fipe-Confcommercio Luciano Sbraga, le recensioni per i ristoranti influiscono tra il 6/8% (nei locali con clienti fidelizzati) e il 20/30% (nelle piccole realtà) del fatturato annuale.



Il business delle recensioni online false: farm di reviews, sconti e prodotti gratis

Le recensioni online, insomma, seppur siano una tutela per i consumatori, possono anche rivelarsi una scure sulla testa delle aziende che, potrebbe capitare, a causa di fenomeni di review bombing (vedesi il caso Giovanna Pedretti) si trovano costrette a chiudere i battenti. Ovviamente, compresa l’importanza di un tale meccanismo, attorno alle recensioni si è creato un vero e proprio business (truffaldino e, quindi, nascosto) che muove sia nel senso di migliorare l’affidabilità percepita di un’azienda/prodotto, sia di screditare un concorrente.



Le recensioni online si possono più o meno facilmente acquistare in pacchetti (come per esempio 80 reviews a 100 euro, con una media di 2 euro a recensione) tramite gruppi Facebook e Telegram privati, ma anche mediatori esteri. Similmente, i piccoli negozi e ristoranti chiedono ad amici, parenti e conoscenti di lasciare una recensione positiva, che anche senza un pagamento rappresenta un illecito (in Italia è punito come ‘Concorrenza sleale‘). Attorno al business delle recensioni online false ed acquistate, sono sempre più diffusi fenomeni di prodotti gratuiti o buoni acquisto in cambio di 5 stelle su di un determinato store (quasi sempre Amazon, dove le recensioni tra i milioni di prodotti presenti sono fondamentali). Concretamente, tutti i grandi brand (Amazon, Google, Ebay, Meta, TripAdvisor, Trustpilot..) hanno sistemi di difesa contro le recensioni false, ma sui grandi (grandissimi?) numeri è sempre facile sbagliare.