Il Portogallo sta vivendo un autentico dramma connesso ai contagi da Covid e a rendere inequivocabile e incontrovertibile questa situazione disastrosa sono i numeri, che, purtroppo, non mentono mai: la sanità lusitana è a un passo dal collasso, visto che, come riferisce il “Guardian”, gli ospedali del Paese possono ospitare un massimo di 672 persone in rianimazione e, ad oggi, ve ne sono già 638 ricoverate. Come se il quadro non fosse già di per sé abbastanza grave, secondo fonti locali il numero dei ricoveri è segnalato in aumento nei prossimi giorni. Un inizio di 2021 davvero da dimenticare per il Paese affacciato sull’Atlantico, che, ironia del destino, soltanto durante la scorsa primavera, quando gran parte dell’Europa e del mondo lottava contro la morsa sempre più asfissiante della pandemia di Coronavirus, faceva registrare il numero più basso dell’intero Vecchio Continente in termini di letti di terapia intensiva ogni 100mila abitanti. Nelle ultime 24 ore, invece, il Portogallo ha registrato quasi 11mila nuovi contagi e 166 morti.
RECORD CASI COVID IN PORTOGALLO: VARATO IL LOCKDOWN
Intanto, proprio in queste ore il ministro della Sanità, Marta Temido, ha lanciato l’allarme, asserendo che gli ospedali del Portogallo stanno subendo “un’enorme pressione” per via del nuovo aumento di casi Covid. A posteriori è facile affibbiare colpe a destra e a manca, ma, di sicuro, perlomeno sotto il profilo statistico, la decisione assunta dal Governo guidato dal premier António Costa in autunno di allentare le misure restrittive per consentire gli spostamenti in vista delle feste natalizie ha inciso non poco su questa situazione attuale. Ora, la corsa ai ripari da parte dello stesso Costa, forse tardiva, con un lockdown destinato a durare almeno per un mese, con bar e ristoranti chiusi, al pari di tutti gli esercizi commerciali ritenuti non essenziali. Rimarranno invece aperte le scuole primarie. Per il resto, le restrizioni sono in tutto e per tutto analoghe a quelle varate nel periodo compreso fra i mesi di marzo e di maggio dell’anno appena andato in archivio, quando il Portogallo fu indicato come un esempio virtuoso da seguire, considerato il suo tasso di mortalità del 3%. Ora pare davvero tutta un’altra storia…