“Record di morti post vaccinazione”, titolava così l’articolo di Daniele Capezzone su La Verità in relazione allo “studio choc” del divulgatore scientifico Mario Menichella impegnato con la Fondazione Hume guidata da Luca Ricolfi. Si parla di “più decessi che in qualsiasi campagna precedente” perché le reazioni avverse sono frutto di un meccanismo per il quale “il farmaco imita l’infezione”. La bufera è servita, ma come stanno davvero le cose? In primis il lavoro non è uno studio pubblicato su una rivista scientifica regolata dal meccanismo del peer reviewing, cioè la revisione degli esperti del settore argomento della ricerca. Questa, inoltre, fa riferimento alle segnalazioni che negli Usa sono raccolte al Vaers (Vaccine Adverse Event Reporting System), il sistema di farmacovigilanza passiva gestito dai Centers for Disease Control and Prevention e dalla Food and Drug Administration.
Questo sistema prevede che si raccolgano tutte le segnalazioni di eventi avversi potenzialmente correlativi alla vaccinazione e che ci sia una ‘depurazione’ da quelle palesemente false. Ma come precisato dal Cdc, “non significano necessariamente che un vaccino abbia causato un problema di salute”. Le segnalazioni vengono raccolte, infatti, prima che ci sia una verifica dell’eventuale nesso di causalità. Per dirla ancor più semplicemente, vengono raccolte le segnalazioni di eventi avversi accusati temporalmente dopo la vaccinazione, senza verifica che siano causati dalla stessa. Quindi, come segnalato dal Corriere della Sera, c’è un grave errore di metodo in questa ricerca.
LE FONTI DELLA RICERCA
Ma Mario Menichella attribuisce la scoperta ad Angela Tsiang, ingegnera chimica nota anche per la battaglia contro i presunti effetti nocivi del 5G. La stessa a sua volta avrebbe detto di essersi ispirata ad un articolo del marzo scorso presente su The Epoch Times, che raccoglie teorie del complotto e diffonde bufale secondo quanto riportato da Butac. Significativa anche la bibliografia, composta da citazioni a siti e quotidiani, non pubblicazioni scientifiche. Si fa ricorso però ai lavori di Steve Ohana e Alexandra Henrion-Caude, la cui ricerca è stata ritirata dalla pubblicazione sul Social Science Research Network (Ssrn). Si cita Robert Malone, che si spaccia e viene considerato come l’inventore dei vaccini a mRna, ma in realtà lo è la Katalin Karikò, mentre lui ha il merito di aver eseguito nel 1987 un esperimento storico, cioè mescolare filamenti di Rna con lipidi scoprendo che così si possono creare proteine. Ma l’Rna è stato scoperto nel 1960 (quando lui aveva solo un anno) e l’invenzione dei vaccini a mRna è attribuita a Katalin Karikò. Di sicuro il suo esperimento è stato prezioso per arrivarci. Ora comunque è associato a diverse bufale. Tra i citati pure Bret Weinstein, che sostiene l’ivermectina come farmaco anti Covid, antiparassitario che però è risultato non solo inutile, ma pure potenzialmente pericoloso. Si citano lavori di Josh Guetzkow e di Megan Redshaw pubblicato su Children’s Health Defence di cui è presidente il no vax e no pass Robert F. Kennedy Jr.
IL GRAVE ERRORE DI METODO
Tornando alle segnalazioni Vaers su cui si basa la ricerca che tanto ha fatto scalpore, il sistema di segnalazione passiva, come spiegato da Cdc, “non è progettato per determinare se un vaccino abbia causato un problema di salute, ma è particolarmente utile per rilevare modelli insoliti o imprevisti tramite segnalazione di eventi avversi che potrebbero indicare un possibile problema di sicurezza con un vaccino”. Dalle verifiche che sono state effettuate successivamente, quelle che permettono di stabilire la correlazione tra eventi avversi e vaccini, è stata accertata una “plausibile relazione causale” tra la vaccinazione Janssen di Johnson & Johnson e 5 (cinque) morti per sindrome trombotica associata a trombocitopenia su ben 15,7 milioni di somministrazioni. Parliamo quindi, come evidenziato dal Corriere della Sera, dello 0,00003%. Mario Manichella dal suo lavoro ha concluso che la vaccinazione degli over 50 “ha sicuramente senso”, mentre “quella delle persone giovani e dei bambini andrebbe fermata” facendo leva su dati non verificati e dalla cui verifica viene appunto smentito tutto ciò che sostiene.