Prima della conferenza stampa sulla scuola, il Premier Conte e diversi Ministri del Governo hanno partecipato alla riunione del Ciae (Comitato Interministeriale per gli Affari Europei) per approvare la bozza del Recovery Plan italiano in vista della presentazione del Recovery Fund entro gennaio 2021: «Stamattina al Ciae abbiamo discusso le linee guida del nostro Recovery Plan. Sei missioni per un’Italia più digitale, verde, competitiva e giusta. Rispetteremo il cronoprogramma Ue: non sprechiamo un’occasione storica di rilancio del nostro Paese», spiega il Ministro per gli Affari Europei Enzo Amendola, responsabile della “cabina di regia” che si occupa dei progetti sul Recovery Fund. «La riunione con il presidente Conte, i ministri e gli enti locali è stata l’occasione per ribadire che le schede progetto del Piano di rilancio saranno presentate da gennaio, come per tutti i 27 Paesi europei – spiega ancora Amendola sulla propria pagina Facebook -. A breve arriveranno anche dalla Commissione nuove linee guida che fisseranno i paletti entro i quali i progetti dovranno muoversi: costi, contributi, cronoprogramma». Sono tre le colonne sulle quali si snoderà il Piano di Rilancio, sottolinea ancora il Ministro Pd: «le sfide, vale dire recuperare i ritardi strutturali dell’Italia»; in secondo luogo le 6 missioni evidenziate nella bozza circolata ieri e presentata oggi a Palazzo Chigi, «ossia i pilastri sui quali poggiano le nostre linee di intervento». Infine le azioni: «i progetti concreti che continueremo a sviluppare. Inoltre, vorrei ricordare che occorre incrociare le azioni del piano italiano con il Quadro finanziario 2021-27 dell’Europa, che mette a disposizione quasi altrettanti fondi del Pnrr. Invieremo il lavoro fatto al Parlamento – conclude Amendola -, per avviare un confronto con deputati e senatori».



RECOVERY FUND, I TEMPI SLITTANO

Ma come verranno spesi i 209 miliardi di euro previsti dal Consiglio Europeo per l’Italia nel complesso del Recovery Fund, ad oggi, è ancora ignoto saperlo: «Proficua riunione del comitato interministeriale per gli affari europei (Ciae) per la definizione delle linee guida per il recovery fund. Puntiamo su equità sociale, formazione e politiche attive per costruire un’Italia più competitiva, moderna e inclusiva», scrive su Twitter il Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo. Ma tanto la Ministra, quanto il collega degli Affari Europei, fino allo stesso Premier Conte, su un punto sono concordi: il 15 ottobre prossimo – giorno dato come scadenza iniziale per la presentazione dei singoli Piani di Rilancio – l’Italia non presenterà il Recovery Plan definitivo. «Sul Recovery abbiamo lavorato da mesi, ma ora i tempi si dilatano: ci chiede chiesto di presentare entro il 15 ottobre delle linee guida e non la versione completa del Recovery Plan», spiega il Presidente del Consiglio intervenendo alla conferenza stampa sulla presentazione dell’anno scolastico in epoca Covid-19. «Oggi abbiamo approvato le linee guida e già la manderemo al Parlamento e poi le presenteremo ufficialmente: il percorso è già avviato e il 15 ottobre daremo le linee guida, le sfide e le missioni», prosegue Conte presentando la “timeline” dei prossimi interventi, «Le interlocuzioni con la Commissione Europea le avremo fino a dicembre 2020, ma la presentazione del piano sarà tra gennaio e aprile 2021: a quel punto, Commissione e Consiglio avranno rispettivamente 8 settimane e 4 settimane per valutare il piano di riforme. Non siamo noi a dilatare il tempo, è l’Europa che ce lo chiede».

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