Il Recovery Fund offerto dall’Europa per la “ricostruzione” del post pandemia da Covid, prevede l’assegnazione di fondi e finanziamenti in base a rispettivi progetti e piani di ripresa PNNR dei singoli paesi membri. Se per l’Italia si sta combattendo una battaglia e una corsa contro il tempo che dovrà garantire la spesa dei soldi ottenuti nel migliore dei modi, le cose non sembrano andare meglio in Germania. Dopo le dichiarazioni di alcuni europarlamentari, l’analisi del quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung dimostra che, molto probabilmente, a conti fatti, il Recovery Fund si è rivelato una vera e propria “occasione mancata“.



Questo perchè la Germania, a differenza di altri stati, più in difficoltà, non ha chiesto molto, non potendo offrire garanzie di progetti e riforme utili al cambiamento e al rinnovamento. La maggior parte delle quote infatti è stata destinata a programmi per ampliare i livelli di digitalizzazione della pubblica amministrazione e la restante per completare la transizione energetica. Un piano molto poco ambizioso, ma che poteva essere utile, come commenta il politico Volt Damian BoeselagerPurtroppo il governo federale ha avuto un atteggiamento contraddittorio ed ambiguo, credendo che i soldi spettassero solo ai paesi in crisi economica“.



La Germania rischia di sprecare il Recovery Fund in progetti poco utili

Nell’ambito del Recovery Fund europeo, la Germania non ha fatto neanche richiesta della linea di credito, prevista per risollevare la finanza pubblica provata dalla pandemia. Oltre a questo, il giverno ha scelto di imiegare i fondi ricevuti per progetti “quasi inesistenti” per i quali non sono necessarie riforme. Il Frankfurter Allgemeine Zeitung critica questo atteggiamento, sottolineando come una gran parte della politica abbia perso l’occasione, non solo di ricevere più soldi, ma soprattutto pensando di non aver bisogno di riforme. Infatti, se lo scopo principale del Piano di Ripresa e Resilienza era proprio quello di concedere aiuti a patto che poi venissero attuati cambiamenti per migliorare la vita dei cittadini e dei lavoratori.



Una condizione che è stata sempre chiesta fin dall’inizio anche dalla Germania in Commissione Eu, ma che paradossalmente non sarebbe poi stata rispettata dagli stessi politici. Inoltre ci sarebbe ora lo stesso problema che sta affrontando l’Italia, e cioè una volta ricevuti questi soldi che si stima debbano essere spesi entro il 2026, non ci sono effettivi obiettivi prefissati per i quali impiegare le risorse. Dunque c’è il serio rischio che parte del Recovery Fund venga sprecato in investimenti poco utili alla collettività.