Sono 557 i progetti elaborati per il piano che il Governo dovrà inviare a gennaio a Bruxelles per usare i fondi del Recovery Fund. In tutto valgono 677 miliardi di euro, quindi più del triplo che l’Italia potrà ottenere al massimo, che corrisponde a 209 miliardi. Dunque, la lista è provvisoria e bisognerà operare delle scelte. Una lista lunga, da cui mancano i progetti per i collegamenti sullo Stretto di Messina, nella versione ponte e in quella tunnel, e la proroga dell’Ecobonus al 110% per le ristrutturazioni edilizie “green”, la cui scadenza per ora è prevista a fine 2021. Ma andiamo per settori e partiamo dalla scuola. L’obiettivo è arrivare alla “trasformazione digitale” di 368mila aule e creare 2.700 laboratori. Per quanto riguarda la sanità, si pensa a investimenti pari a quanto potremmo avere dal Mes, su cui ancora non c’è un orientamento preciso nel Governo. Visto che ci sono 7,5 milioni di famiglie senza un computer, si propone un voucher per l’acquisto. Ma anche nuove assunzioni nella pubblica amministrazione e incentivi a tutti i livelli: per il lavoro e per i pagamenti elettronici, ad esempio.
RECOVERY FUND: LAVORO, STUDIO E DIGITALIZZAZIONE
A proposito di lavoro, sono tante le misure pensate per lo smart working (computer portatili per dipendenti, sistema di controllo e premi su risultati) e la digitalizzazione. Ma quelle grosse usando le risorse del Recovery Fund sono due: 4 miliardi in tre anni per detassare gli aumenti contrattuali così da spingere i rinnovi e 10 miliardi per il taglio delle tasse sul lavoro. Per la siderurgia sostenibile, invece, 5 miliardi. Previsto un piano di assunzioni straordinario per la pubblica amministrazione e la “digitalizzazione completa” dei concorsi. Ma ce ne sono pure tante di varie ed eventuali. Pensiamo, ad esempio, ai satelliti per il monitoraggio dello spazio extra atmosferico o alla “giustizia predittiva” per l’Avvocatura di Stato, così da scrivere pareri e memorie sulla base dei precedenti. C’è pure la proposta del voto elettronico per gli italiani all’estero. Per quanto riguarda il diritto allo studio, con 2,7 miliardi si vuole puntare su borse di studio e rette agevolate. Invece per le residenze sanitarie assistenziali (Rsa) investimenti per 1,5 miliardi di euro.
Qui il documento integrale (via Corriere della Sera)
RECOVERY FUND: CASHLESS, 5G E INFRASTRUTTURE
Nel piano che il Governo sta elaborando per il Recovery Fund non poteva mancare il progetto cashless. Sono previsti 10 miliardi di euro in tre anni per incentivi a pagamenti elettronici, per consumatori ed esercenti. Oltre al voucher per i computer, ci sono 2 miliardi per famiglie e imprese che non possono connettersi alla rete, altri 2 per la copertura 5G in almeno 100 città e altrettante risorse per una piattaforma di e-commerce per promuovere la realtà imprenditoriale italiana. Una specie di Amazon nazionale. Passiamo alle infrastrutture. Nel documento provvisorio lo Stretto di Messina manca, invece poco più di 1 miliardo è destinato alla linea ferroviaria Torino-Lione. Invece 4,5 miliardi verrebbero destinati alla ferrovia Palermo-Messina-Catania. Altri 2,6 miliardi per l’Alta velocità tra Napoli e Bari. Per quanto riguarda, infine, i mezzi urbani, un miliardi per coloro che non possono permettersi biglietti e abbonamenti.