Il Parlamento Europeo approva con larga maggioranza – ma non senza problemi – l’accordo del Consiglio Ue sul Recovery Fund e il piano pluriennale dell’Unione: 465 si, 150 no e 67 astenuti, ma viene votata una risoluzione non legislativa sulle conclusioni del Consiglio Europeo che definisce “inaccettabili” i tagli avvenuti in sede di negoziati sui temi di sanità, agricoltura e sviluppo. Il Recovery Fund resta però una «mossa storica», come definito dal Presidente dell’Europarlamento David Sassoli, confermando l’intervento alla plenaria tenuto stamane dalla Presidente Ue Ursula Von der Leyen. Lo stesso Parlamento però, con questo voto sulla risoluzione urgente, ribadisce che le priorità a lungo termine dell’Ue, come Green Deal e Agenda digitale, «sono a rischio» e che non darà la sua approvazione al Qfp senza un accordo sulla riforma del sistema delle risorse proprie dell’Ue. Come ricordato ancora da Sassoli, «i deputati si rammaricano dei consistenti tagli apportati alla componente delle sovvenzioni e chiedono il pieno coinvolgimento democratico del Parlamento nello strumento per la ripresa che al momento non attribuisce un ruolo formale ai deputati eletti al Parlamento europeo».



SI SPACCA IL GOVERNO SUL MES (MOZIONE POI BOCCIATA)

Nello specifico, conclude la nota dell’Europarlamento, i deputati europei «deplorano fortemente il fatto che il Consiglio europeo abbia significativamente indebolito gli sforzi della Commissione e del Parlamento volti a difendere lo stato di diritto, i diritti fondamentali e la democrazia nel quadro del Qfp e del piano di ripresa». Ma i problemi interni all’emiciclo europeo non rappresentano solo il Recovery Fund e i diversi partiti europei, ma è lo stesso Governo italiano che si spacca un’altra volta in Europa questa volta sul tema Mes: Pd e M5S si dividono infatti sul voto sull’emendamento (poi bocciato) presentato dalla Lega e dal gruppo Identità e democrazia alla risoluzione al Parlamento europeo sulle conclusioni del Consiglio europeo straordinario del 17-21 luglio. L’emendamento nello specifico chiedeva di respingere un utilizzo del Mes «finalizzato a stimolare l’economia in seguito alla crisi della Covid-19»: a favore dell’emendamento, tra gli altri, Lega, Fratelli d’Italia e appunto Movimento 5 Stelle, mentre il Pd e Forza Italia si sono schierati ancora una volta a favore del Fondo Salva-Stati. Nel successivo voto del Parlamento Ue sulle conclusioni del vertice, Lega e Fratelli d’Italia si sono astenuti ricevendo la forte critica dei grillini, con Laura Ferrara che attacca «Anziché difendere con il coltello fra i denti il risultato storico raggiunto da Conte al vertice europeo, Salvini e Meloni si schierano con i sovranisti stranieri».A favore del Recovery Fund invece Forza Italia che ha votato convintamente a favore: «Ci siamo battuti fin dal principio per questo risultato e ora l’Italia avrà a disposizione 208 miliardi: si tratta di un compromesso, ma è un compromesso positivo, che toglie tra l’altro argomenti ai nemici dell’Europa», spiega Silvio Berlusconi.

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