Carlo Cottarelli non condivide le perplessità di Alberto Bagnai sul Recovery Fund i cui prestiti sono privilegiati come quelli del Mes. «Quelli che comprano Btp hanno reagito molto positivamente alla notizia dei fondi dall’Europa. I tassi di interesse stamattina erano sotto l’1%, quindi sono scesi ulteriormente», ha dichiarato l’economista ai microfoni de L’Aria che tira Estate. Poi ha spiegato le ragioni della sua tranquillità: «Questi prestiti, essendo a lungo termine e a tasso di interesse 0, rendono molto più basso il rischio che l’Italia vada in bancarotta. E quindi questo rende più affidabili i titoli di Stato italiani comprati dal settore privato». Quindi per Cottarelli l’Italia non corre rischi: «Al massimo il contrario, visto che i tassi di interesse sono scesi». In merito al fatto che rispetto a quanto previsto al netto arriverà meno, invece, ha spiegato che è normale: «Questi prestiti dovrebbero essere passati con lo stesso tasso con cui si indebita l’Unione europea, quindi l’Italia si indebiterebbe a tassi negativi. E quando mai succede una cosa del genere? Qualcosa poi dovrà tornare all’Europa ovviamente per ripagare il debito dell’Ue». (agg. di Silvana Palazzo)
“RECOVERY FUND, PRESTITI PRIVILEGIATI COME MES”
«I prestiti del Recovery Fund avranno caratteristiche di creditore privilegiato, quindi peggio del Mes». Così Claudio Borghi, presidente leghista della Commissione Bilancio della Camera, in un tweet pubblicato ieri. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri era stato infatti ascoltato in audizione congiunta delle Commissioni Bilancio di Camera e Senato. E aveva confermato che i prestiti del Recovery Fund sono privilegiati, quindi andranno ripagati con precedenza rispetto agli altri creditori d’Italia. «Si tratta di una normale caratteristica di questi fondi», ha detto Gualtieri in audizione aggiungendo che «non hanno nessun impatto sullo stock del debito». Non si è fatta attendere la reazione della Lega. «Gli hanno cambiato nome. Questo cambia tutto! Questi miliardi non esistono», ha infatti aggiunto Borghi nel suo tweet. Dopo Borghi, anche Alberto Bagnai è andato all’attacco di Gualtieri, sempre sul Mes. «Non ha detto solo che è dannoso, ma pure superfluo, perché lo statuto di creditore privilegiato che ha il Mes lo hanno anche i prestiti del Recovery Fund».
“RECOVERY FUND COME MES”, LA SPIEGAZIONE DI BAGNAI
Anche Alberto Bagnai si è soffermato sulla questione del “creditore privilegiato”, spiegando gli scenari che ne conseguono in relazione al Recovery Fund. «Se le cose vanno male, viene pagato prima degli altri. Se un creditore deve avere 50 e l’altro 1, purtroppo esce solo 50. In par condicio lui prende 25 e gli altri 0,5, invece se il primo è privilegiato lui prende 50 e gli altri nulla». In altre parole, il credito privilegiato va soddisfatto per primo. «Una parte del debito che l’Italia contrae lo contrarrà nei riguardi di creditori privilegiati. Così dici che gli altri non lo sono. Quindi i detentori di Btp normali li declassi a subordinati. Questo non significa che non rivedrete i vostri soldi e che siamo sull’orlo della bancarotta, ma comunque il rischio verrà prezzato dai mercato». Per il leghista, dunque, questo comporterà uno «zoccolo di spread».
A tal proposito spiega che «lo spread dei Paesi del Sud Europa nel corso della crisi del 2009-2010 era correlato all’aumentare della quota di debito senior, quindi più era grande il debito con creditori privilegiati tanto più lo spread cresceva». In base a ciò «i mercati prezzano il rischio, quindi dichiarare che in un Paese che ha accesso al mercato dice che pagherà prima dei creditori privilegiati inevitabilmente provoca nella massa di debito non privilegiato un aumento di tasso di interesse». Per Bagnai si può avere un effetto a due cifre sullo spread.