Arrivano importanti aggiornamenti sul dossier Recovery Plan. Secondo quanto reso noto dai colleghi di Adnkronos, la nuova bozza del testo è stata inviata alle forze di maggioranza che compongono il Governo. Diverse novità all’interno delle 13 pagine, ma c’è un dettaglio che non può passare inosservato: il documento infatti non affronta il nodo della governance, uno dei punti che più ha causato tensioni tra le forze dell’esecutivo.
Come spiegato da Adnkronos, nella nuova bozza del Recovery Plan viene precisato che «la presentazione del PNRR necessiterà di una più precisa definizione delle riforme e delle strategie di settore connesse al Piano e di ulteriori passaggi politico-amministrativi che consentano di finalizzare le progettualità e le tempistiche previste, attraverso l’individuazione dei soggetti responsabili, delle attività da compiere e delle modalità operative di lavoro e di coordinamento delle amministrazioni e degli attori istituzionali a vario titolo coinvolti».
RECOVERY PLAN, TESTO NUOVA BOZZA GOVERNO
Entrando nel dettaglio della nuova bozza del Recovery Plan, il saldo del Pnrr sale a 222,03 e c’è un’importante crescita per quanto concerne le risorse per la salute: da 9 a 19,72 miliardi, più del doppio di quanto previsto nella precedente bozza. La maggior parte delle risorse – 68,94 miliardi – è destinata alla rivoluzione verde e transazione ecologica, mentre per la digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura sono stati stanziati 45,86. 31,98 miliardi alle infrastrutture, 27,91 miliardi all’Istruzione e 19,72 all’inclusione.
La novità più rilevante è quella legata alla sanità, dopo le proteste veementi dell’opposizione e di parte della maggioranza. Previsti 10 miliardi di euro in più, con 7,9 miliardi destinati all’Assistenza di prossimità e telemedicina e 11,8 miliardi al capitolo “Innovazione dell’assistenza sanitaria”. Nella nuova bozza del Recovery Plan, previsti 27,6 miliardi per la la Missione 5 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza “Next Generation Italia” relativamente ai capitoli inclusione e coesione con un potenziamento significativo delle politiche per il lavoro.