All’ospedale Cto di Torino un uomo ha ritrovato l’uso della mano paralizzata attraverso i nervi di un piede: l’intervento chirurgico rappresenta una “prima volta al mondo”, come riporta la Città della Salute. Il paziente è un operatore sociosanitario di 55 anni: dopo un incidente stradale, l’uomo aveva subito l’amputazione di metà della gamba sinistra e una lesione completa del plesso brachiale del braccio sinistro. I medici, attraverso una procedura “pionieristica”, hanno trasferito nella parte superiore del corpo di una porzione del nervo sciatico.



Il paziente potrà ora imparare gradualmente a controllare l’uso della mano, come spiega TgCom24: infatti in una prima fase muoverà l’arto quando penserà ai movimenti del piede, ma in seguito, grazie alle capacità di adattamento del cervello, svilupperà la nuova abilità. L’intervento è durato dodici ore, guidato dai microchirurgi Bruno Battiston e Paolo Titolo e i neurochirurghi Francesca Vincitorio e Diego Garbossa. Il paziente è stato ricoverato nel reparto di neurochirurgia dopo essere entrato al CTO preso in carico dagli anestesisti della rianimazione diretta da Maurizio Berardino.



Recupera l’uso della mano paralizzata: “Grazie alla gamba amputata”

Come spiega TgCom24, la fase riabilitativa dell’uomo operato alla mano paralizzata si svolgerà sotto il controllo degli specialisti di Medicina fisica e riabilitazione diretti da Giuseppe Massazza. “La procedura ha radici in quattro anni di ricerca intensiva, culminati con la pubblicazione su una prestigiosa rivista scientifica internazionale Injury e l’approvazione da parte del Comitato Etico della Città della Salute per l’applicazione clinica” spiegano dalla Città della Salute.



I medici sottolineano ancora: “Il fulcro dell’intervento è la trasposizione di una componente del nervo sciatico, la parte peroneale, che normalmente controlla la dorsiflessione del piede, ma che era inutilizzata a causa dell’amputazione alla gamba. Questo trasferimento nervoso mirato dalla gamba amputata fino al braccio paralizzato ha avuto lo scopo di reinnervare il plesso brachiale lesionato, aprendo la strada ad una riattivazione funzionale”.