Ora che ha conquistato milioni di tifosi, la Formula 1 rischia di subire un danno di immagine enorme dal caso budget cap che vede protagonista la Red Bull. La Fia ha scoperto, infatti, che la scuderia di Milton Keynes avrebbe speso nel 2021 più del consentito. Le indiscrezioni parlano di uno sforamento di circa 10 milioni di euro del budget cap, fissato in 145 milioni per team. A fornire la cifra è Sky Sport F1 dopo le prove libere odierne. La questione non è di poco conto, perché si tratta di una regola fissata per garantire una specie di equità tra le squadre, limitando lo strapotere dei team più facoltosi che, in virtù delle maggiori risorse economiche, non avrebbero problemi ad arrivare ad un livello di sviluppo che invece altre scuderie potrebbero non permettersi.



Inoltre, l’infrazione della Red Bull riguarda la stagione passata, nella quale di fatto ogni sviluppo era quasi impossibile, visto che le vetture erano sostanzialmente identiche a quelle del 2019. Ora il sospetto è che ci possano essere stati sforamenti anche quest’anno, visto che le vetture sono state completamente riviste e sono in continua evoluzione. D’altra parte, non è stato neppure messo a punto un sistema efficace di controllo del rispetto del budget cap, visto ad esempio che le scuderie possono dislocare tecnici e costi anche presso entità che operano all’esterno dei team.



BUDGET CAP SFORATO DALLA RED BULL, MA HORNER…

La Fia è riuscita a concludere la sua analisi sugli investimenti operati dalla Red Bull 10 mesi dopo la conclusione del mondiale vinto da Max Verstappen dopo un lungo duello con Lewis Hamilton, culminato nel contestato atto finale ad Abu Dhabi. Infatti, in casa Mercedes già scalpitano. Il team principal Toto Wolff è pronto a dare battaglia: «La violazione non riguarda solo il 2021, ma anche 2022 e 2023, si tratta di milioni di dollari, che fanno la differenza tra vincere e perdere. Siamo molto preoccupati, mi fido della Fia e del lavoro dei controllori». Wolff ha affrontato anche il tema delle sanzioni: «Cosa succederà ora? Se uno viola il limite per milioni di dollari e se la cava con una multa, allora comincerei a farlo anche io. Rispettare le regole è alla base della Formula 1». Atteggiamento simile ha la Ferrari, che aveva lanciato diversi allarmi sul fronte budget cap tramite Mattia Binotto. Infatti, ci si aspettava nel Circus una comunicazione alla vigilia del Gp di Singapore e la notizia dell’infrazione circolava pure ai piani alti di Liberty Media.



Questo lasso di tempo dalla fine del Mondiale di F1 spinge molti team principal a ipotizzare che si stia cercando un compromesso per ridurre al minimo l’entità della violazione, e quindi della sanzione. Così però si creerebbe un pericoloso precedente, perché comunque il precedente campionato sarebbe stato irregolare e forse pure quello attuale. Christian Horner, team principal di Red Bull, si è difeso ai microfoni di Sky: «È il primo anno che abbiamo questo nuovo regolamento, essendo nuovo si possono creare delle incomprensioni. La FIA sta lavorando per venirne a capo. Noi siamo un obiettivo facile su cui puntare il dito, ma siamo tranquilli e fiduciosi riguardo a ciò che abbiamo presentato». Helmut Marko, capo del progetto motorsport di Red Bull, ha aggiunto: «È un processo in corso, ci sono discussioni in corso in cui vengono chiariti alcuni punti. Ma al momento non siamo davvero preoccupati».

COSA RISCHIA LA RED BULL PER L’INFRAZIONE?

Ulteriori chiarimenti sullo scandalo li produce Carlo Vanzini di Sky Formula 1. In primis, tutto nasce dal fatto che la Fia oggi avrebbe dovuto comunicare il report sul budget cap dopo il primo anno di introduzione in F1. L’analisi ha portato a individuare due squadre che avrebbero sforato il tetto: l’Aston Martin, con una violazione minore delle regole (quindi per non più di 5 milioni), e la Red Bull, con una violazione severa (forse 10 milioni). Ma il report è stato rimandato al 5 ottobre perché la Red Bull sta provando a dimostrare che molti aspetti non erano chiari, quindi per cercare almeno di rientrare nella violazione minore. Se 5 milioni valgono una stagione intera di sviluppi, figurarsi cosa può voler dire quasi il doppio. Mercedes e Ferrari, rispettando il budget cap, di fatto hanno perso possibilità di sviluppi importanti, così come le altre scuderie che si giocano risorse importanti. Cosa può succedere? In caso di violazione minore, come quella dell’Aston Martin, scatta una multa, non è chiaro invece cosa possa accadere con quella severa. Pur riducendo il budget a disposizione della Red Bull per il 2023, in attesa del report sulle spese di quest’anno, si rischia di accettare di buon grado che almeno un Mondiale (se non due) siano irregolari.